Milano, 29 ottobre 2010 - Una riduzione dell’11 per cento di auto in circolazione, del 5,4 per cento di Pm10 emesso nell’aria, 900 incidenti all’anno in meno e un risparmio energetico pari a 21 mila tonnellate di petrolio all’anno. Sono le conseguenze della costruzione delle linee metropolitane 4 e 5 e del prolungamento della M3 fino a Paullo secondo uno studio realizzato da Metropolitana milanese.

 

Secondo le conclusioni dello studio, le tre nuove tratte su ferro «consentirà di trasferire sul trasporto pubblico una considerevole quota di viaggi: si stima una riduzione di oltre 87 mila auto rispetto ad u totale circolante di circa 760mila», pari all’11,4 per cento di veicoli in meno. A questo, sempre secondo Mm, corrisponderebbe «una riduzione delle emissioni inquinanti nell’area urbana variabile fra il 4,3 per cento di ossidi di azoto, il 5,4 per cento del pm10 e il 7,5 per cento di Co2» e «un contenimento dell’incidentalità di circa 900 incidenti annui in meno»: il prolungamento della M3 a Paullo, ad esempio, porterebbe a 190 sinistri in meno all’anno, la M4 da San Cristoforo a Linate a 240 incidenti in meno, meno 260 incidenti con la M5 da Garibaldi a San Siro e meno 200 per il prolungamento dell M5 fra Bignami e Monza. A incidere maggiormente sarebbe la M5 da Garibaldi a San Siro: la sua realizzazione, con una domanda massima di 15 mila passeggeri all’ora per direzione, porterebbe a 15 milioni di spostamenti auto in meno all’anno, con una riduzione del consumo energetico pari a 8.470 tonnellate di petrolio.

Per la M4, 15 chilometri di linea a 21 stazioni, le riduzioni sarebbero di 14 milioni di spostamenti all’anno e 7.920 tonnellate di petrolio. Per la M3 da San Donato a Paullo (14,7 chilometri per 8 stazioni), meno 11 milioni di spostamenti a 6.220 tonnellate di petrolio. Per il prolungamento della M5 fino alla zona sud di Monza (6,3 chilometri e 5 stazioni), le stime sono di 12 milioni di spostamenti annui in meno e 6.780 tonnellate di petrolio. Complessivamente, considerando tutte le nuove linee previste, si tratterebbe di decine di milioni di spostamenti annui in meno, a fronte di un investimento complessivo previsto di 3,9 miliardi di euro.