Milano, 25 settembre 2010 - Dopo le innumerevoli polemiche dei mesi scorsi l’artista Maurizio Cattelan è riuscito a mettere a segno il grande colpo della sua mostra a Milano, svelando la sua scultura che raffigura un enorme dito medio davanti al palazzo della Borsa italiana. L’opera, intitolata ‘L.O.V.E.’, è alta 11 metri e raffigura una grande mano in marmo bianco, sopra un imponente basamento con tutte le dita mozzate, tranne quello medio.

Nonostante la pioggia, Cattelan ha strappato il velo che copriva la vistosa installazione, che resterà esposta per una settimana. Presente l'assessore alla Cultura Finazzer Flory e numerosi giornalisti che gli hanno domandato se l’inequivocabile gesto fosse rivolto alla finanza responsabile della crisi economica. Cattelan ha prontamente risposto: "Soprattutto all’immaginazione, all’immaginazione di tutti quanti, di quelli che ce l’hanno". Non sono però mancati gli applausi. A complimentarsi con l’artista anche la conduttrice Simona Ventura, al quale Cattelan ha spiegato il vero significato dell’opera: ‘’E’ un gesto d’amore’’.

 

LA MOSTRA - A poche ore dall’apertura della mostra di Maurizio Cattelan a Palazzo Reale, la Giunta Moratti ha approvato, su richiesta dell’artista, una modifica della collocazione delle opere rispetto a quella precedentemente concordata. Nella Sala delle Cariatidi, infatti, avrebbe dovuto essere esposta soltanto ‘La Nona Ora’ raffigurante Papa Giovanni Paolo II colpito da un meteorite; mentre con la nuova articolazione del percorso al cospetto della statua del pontefice sarà collocata anche la scultura del bambino che suona il tamburo, in virtù "di una perfetta convivenza - si legge nel documento adottato dalla Giunta - tra le due opere che rimandano a momenti di vita realmente vissuti". Nella sala accanto, invece, rimarrà la donna crocefissa.

La richiesta di modificare il percorso espositivo era stata presentata da Cattelan il 16 settembre, ma è  stata accolta solo oggi dalla Giunta comunale. Con la nuova disposizione l’artista intende proporre una nuova interpretazione unitaria delle tre opere concepite in origine separatamente, per farne elementi di un quadro familiare. Nella scheda che ha accompagnato la delibera, si legge: "Si verrebbe a comporre un nucleo familiare composto da una madre crocifissa, un padre rappresentato da Papa Giovanni Paolo II e inteso come uomo e rappresentante sulla terra del Padre Eterno, e un figlio rappresentato da un piccolo bambino che suona un tamburino con un timbro molto sommesso".

L’assessore alla Cultura, Massimiliano Finazzer Flory, in merito all’approvazione in giunta solamente questa mattina ha spiegato: “Soltanto un fatto tecnico. Questi sono i tempi della Giunta, semplicemente questo. Il passaggio ha integrato una decisione che avevamo già preso con l’artista e siccome le giunte si riuniscono una volta alla settimana e hanno molte cose da fare è capitato che fosse questa mattina e non la settimana precedente".

L'assessore ha poi specificato: “Nessun accordo con la Curia. Questa è una mostra di arte contemporanea e io non ho da confrontarmi con altri poteri. E’ stata preziosa la possibilità di avere il punto di vista di un teologo perchè lo stesso Cattelan era molto interessato a sapere cosa ne pensava”. E ha proseguito: "L'arte ha compiuto una scelta autonoma, altrimenti la sovranità  che noi rappresentiamo sarebbe ridotta, mentre il rispetto, il rapporto dialettico con altri saperi lo arricchisce".