Milano, 17 settembre 2010 - Terremoti, uragani, tsunami: tutta colpa degli ufo? Non secondo la procura di Milano, che ha aperto e nel giro di poco tempo ha chiuso un'inchiesta nata dall'esposto del direttore tecnico di una società che scriveva di velivoli bianchi senza insegne che lasciano scie chimiche in grado di provocare disastri ambientali. L'esposto ipotizzava in pratica la presenza di ufo.

Il procuratore aggiunto Nicola Cerrato aveva acquisito lo studio dell'agenzia per la protezione ambientale in Sardegna dove c'era stata una denuncia analoga. La conclusione della relazione è che non c'è certezza di nesso tra le scie lasciate dai velivoli e le alterazioni del clima con disastri ambientali. Di conseguenza l'indagine è stata archiviata perché non ci sono fatti costituenti notizia di reato.

Il denunciante "ufologo" aveva presentato l'esposto sostenendo che "l'attività aerea degli ufo crea scie chimiche capaci di produrre nebulose che provocano danni all'ambiente". Secondo l'esposto, "questa tecnologia ad alta frequenza" può causare "uragani, tsunami e altri disastri ambientali. In sostanza, crimini contro il patrimonio della popolazione mondiale".

La Procura, allora, ha risposto acquisendo dall'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e per i Servizi Tecnici una relazione dell'Arpas (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Sardegna), che aveva già studiato il fenomeno delle "scie chimiche di condensazione da cambustibile". Nella relazione, i tecnici spiegano che "da 60 anni la comunità scientifica studia queste scie chimiche" che, però, possono essere causate dal combustibile degli aerei in movimento. Ci sono anche teorie, si legge nel documento, che parlano di un possibile "condizionamento del clima" causato proprio da queste scie prodotte dal carburante degli aerei. Gli ufo, in altre parole, non c'entrano e l'inchiesta è stata archiviata.