Mialno, 14 settembre 2010 - A metà di via Durini, nel cortile di casa Toscanini, lo splendido palazzo barocco dove il maestro abitò dal 1909 al 1957, si nasconde, pudico, il gesso della scultura realizzata per la tomba del pittore Giovanni Segantini, «L’idea che si sprigiona dalla materia». È questo il leit motiv della via e del nascente Quadrilatero del design.

Nel cuore del centro, a ridosso delle affollatissime vie dello shopping (San Babila e corso Vittorio Emanuele), il rito della creatività applicato a mobili e accessori si moltiplica, si organizza, prende accordi col mondo della moda, preme per prendere il sopravvento, forte del successo del Salone del Mobile che dal 12 al 17 aprile tornerà a scuotere l’intera città. Nell’attesa, ci si organizza per le notti bianche del design. Si celebreranno qui, nelle vie che ostentano vetrine extralusso, dove si possono ammirare gli arredi del futuro. I designer e le aziende hanno scelto vie già ricche di antichi palazzi. Luxury Living abita a Palazzo Cusini (opera degli architetti Adolfo e Aldo Zacchi), dove lo showroom di Scic Cucine esalta in vetrina il suo mondo export: da Los Angeles a New York, da Dubai a Bogotà. Già, perchè se la moda italiana ancora si vende bene, il made in Italy del design spopola, soprattutto nei Paesi emergenti.

 

E il meglio dell’esposizione è qui. Con gli arredi astratti di Gervasoni, le tende immaginifiche di Barovier e Toso, le ceramiche Lea. Perfino le palestre Technogym hanno la loro vetrina design, con uffici e showroom che promettono avveniristiche ed eleganti macchine da muscoli al numero 1 di via Durini. Lì accanto il classico dei classici, la poltrona Frau creata nel 1912, mostra l’arte del fare, espone pezzi in divenire, mette l’anima in vetrina. Di fronte a Meritalia, i giganteschi showroom New Shapes of Design, Cassina, che dal 2007 riprende i mobili del grande maestro italiano Franco Albini in collaborazione con la Fondazione omonima, e i divani Natuzzi compresi di accessori.

In mezzo, Palazzo Durini-Caproni di Taliedo, capolavoro seicentesco dell’architetto Francesco Maria Richini. Fu fatto per un mercante, dal 1916 al 1957 ci abitò l’ingegner Gianni Caproni conte di Taliedo, pioniere dell’aeronautica, «ideatore e costruttore di ali italiane». Affari e creatività, business e design abitano in fondo qui, lussuosamente, da secoli. Attraversando la Galleria privata Strasburgo, passiamo attraverso le porte e design di Longhi e sognamo le cucine Bulthaup. Sbuchiamo in corso Europa, col grande Emporio Casa con Dada e Molteni, i pavimenti d’élite di Pavus, i classici di Preis, e vetrine in divenire.

 

Lì vicino, in largo Augusto, Roberto Rogari propone bagni ed emozioni digitali del giovane architetto Emanuele Svetti. Ma di architetti giovani e creativi in questo Quadrilatero ce n’è una collezione, da Mario Bellini a Paola Navone, da Gaetano Pesce al rampante Lapo Elkann. In via Cavallotti le sedute emozionali di Giancarlo Piretti da Segis e i manichini surrealisti di Cerruti-Baleri. In via Cerva, chi è in cerca del superfluo d’autore non potrà mancare Henge con le sue «Luxury attraction for interiors». In via Visconti di Modrone i classici dei classici, le cucine Schiffini, l’esposizione di Tisettanta, librerie e divani. In via Borgogna cucine e bagni di Modulnova. Visioni d’autore per chi ha stile, e con stile vuole abitare o almeno sognare, anche nell’arredo.