Milano, 29 agosto 2010 - La fortuna delle aziende alimentari prima e dei supermercati poi è che i clienti hanno la memoria corta. E così capita che a fine agosto i prezzi di alcuni prodotti di prima necessità anche non suscettibili alla stagionalità (ce ne sono ancora, oggi?) possano essere proposti come «promozionali» quando a maggio o a giugno erano quasi prezzi-limite. È il caso, in questi giorni, del latte. O della carne di pollo. O della pasta di marca. O, ancora, delle mele golden e delle zucchine. Chi rientri delle vacanze e debba riempire il frigorifero è avvisato: i prodotti sopra elencati, al di là dei depliant pubblicitari e dei cartellini appesi sugli scaffali, al momento hanno prezzi meno concorrenziali di quanto possa sembrare. Il motivo è, questo sì, davvero scontato: ogni anno, a fine agosto-inizio settembre, politica commerciale vuole che i prezzi aumentino perché per le famiglie è tempo di ricostituire le scorte. Per rendersi conto degli aumenti basta stampare il listino di maggio o giugno dal sito internet dell’Osservatorio dei prezzi e farsi un giro per i punti vendita della media e grande distribuzione. Non tutto aumenta, però. Comprare il pane è un affare oggi più di quanto lo fosse, appunto, a maggio o a giugno. Di seguito, prezzi, aumenti, ribassi e qualche dritta per colmare la dispensa senza smenarci troppo. Subito un consiglio su tutti: chi voglia risparmiare, lasci perdere i brand più noti e punti, piuttosto, sui prodotti che hanno il marchio degli stessi supermercati. A tal proposito il caso del latte è emblematico.

A giugno il prezzo medio di un litro di latte fresco era 1,33 euro, il prezzo minimo 1,29 e il massimo 1,60. Oggi sugli scaffali del punto Simply Sma di viale Tibaldi 7, come sugli scaffali dell’Esselunga di via Pezzotti o al Carrefour Market di viale Famagosta, il litro di latte più conveniente si trova a 1,39 euro. Altrimenti si oscilla da 1,49 fino a 1,64 euro. Questi i prezzi dei marchi noti. Per evitare il salasso ecco il latte fresco a marchio Simply Sma o Esselunga o Carrefour: il prezzo è, nell’ordine, 0,98, 0,94 e ancora 0,94 centesimi al litro.

Aumentata anche la carne, soprattutto quella di pollo. I petti di pollo, ad esempio, costano, al chilo, 8,98 euro (Simply Sma), 6,98 euro (Esselunga) e 7,49 euro (Carrefour Market). A giugno il prezzo medio al chilo era di soli 4,39 euro. Come per il latte, per tornare a gustare, ma senza rimorsi, quel piatto di pasta magari vagheggiato negli ultimi giorni di una vacanza all’estero, bisogna riparare sugli spaghetti marchiati del supermercato. Un chilo di pasta Voiello oscilla, a seconda dei punti vendita, da 1,98 a 2,14 euro. Un chilo di De Cecco da 1,98 a 2,30 euro, un chilo di Barilla da 1,45 a 1,76 euro. Nella maggior parte dei casi si è sopra il prezzo medio al quale si vendeva a maggio: 1,83 euro. Per un chilo di pasta Simply Sma bastano invece 1,10 euro. Ancora meno per un chilo di pasta Carrefour (0,78 euro) o Esselunga: 0,72 euro.

Capitolo frutta. Il tempo delle mele non è ancora finito, eppure, in barba alla stagione, i cartellini dei prezzi sui banchi dei supermercati sembrano dire altro. A maggio per acquistarne un chilo bastava in media 1,14 euro. Oggi il prezzo medio è di 1,77 euro. Così dipanato: 1,95 euro al Simply Sma, 1,58 all’Esselunga e 1,79 al Carrefour Market. Sul fronte della verdura risultano care, eccome, le zucchine verdi. A maggio si trovavano a 1,40 euro al chilo. Ieri mattina è risultato impossibile acquistarle a meno di 1,78 euro. L’affare oggi è fare scorte di pane: il prezzo medio al chilo, a giugno, era di 3,35 euro. Il prezzo più alto in cui ci si è imbattuti ieri è stato di 3,25 euro per un chilo di sfilatini. O, tra nostalgia precoce e permanente necessità di risparmio, fare incetta di frutta che tra poco sarà fuori stagione. I meloni in questi giorni, ovunque si vada a fare la spese, li tirano dietro.