Milano, 27 luglio 2010 - Nuove impasse nella tormentata gestazione di Expo 2015. E, stavolta, si tratta di un problema di ritorno. Non bastasse lo stallo in cui versa la trattativa per l’acquisizione pubblica dei terreni destinati a ospitare la kermesse, non bastassero le difficoltà a ottenere lo sblocco dei fondi stanziati dal governo (i 7.5 milioni relativi al 2009 sono arrivati, i soldi del 2010 ancora no), ieri il Consiglio d’amministrazione di Expo Spa si è incagliato sul compenso chiesto dal nuovo amministratore delegato della società, Giuseppe Sala.

Il suo predecessore, Lucio Stanca, fu al centro delle polemiche per quei 450 mila euro percepiti proprio come amministratore delegato della società di gestione dell’evento in programma nel 2015. Trecentomila euro il compenso fisso di Stanca, 150 mila la parte legata al raggiungimento degli obiettivi aziendali. Senza contare il doppio incarico, essendo Stanca anche parlamentare. L’amministratore delegato, a causa dei dissidi con i soci, fu poi indotto a dimettersi. La decisione fu formalizzata il 24 giugno. Il licenziamento infatti avrebbe lasciato a Expo Spa l’onere di corrispondergli i compensi pattuiti in un momento in cui, però, la società sta intraprendendo la via del contenimento delle spese. Ma dopo il caso Stanca, ecco il caso Sala.

 

L’attuale amministratore delegato ieri ha messo sul tavolo la sua richiesta: 400 mila euro come compenso annuo più un’indennità di assicurazione. Il risparmio per la società rispetto al predecessore sarebbe di circa 30 mila euro. Troppo poco per alcuni soci, troppo alta la richiesta di Sala. I soci si sono presi 5 giorni di tempo, il Consiglio è stato rinviato a venerdì 30 luglio. Quel giorno dovrebbe essera formalizzato anche il lancio di sette gare di progettazione. Lo stesso Sala, ieri, è stato rassicurante sul punto: «A inizio agosto potremo partire con le gare» ha detto all’uscita dalla sede dell’Agenzia delle Entrate, in via Manin, dove, insieme al sindaco Letizia Moratti, ha incontrato il ministro Giulio Tremonti, «maggiore azionista di Expo».

 

Già, l’incontro tra il primo cittadino (che oggi sarà a Roma per promuovere l’Expo all’assemblema degli ambasciatori) e il titolare del dicastero dell’Economia, alla fine si è tenuto. Il sindaco è arrivato intorno alle 16, subito raggiunto da Sala che ha lasciato Palazzo Reale e il Consiglio di Expo Spa. «Non abbiamo affrontato la questione dei terreni di Rho-Fiera» ha fatto sapere Sala. Piuttosto, da Tremonti è arrivato un impegno a collaborare per la ricerca di sponsor per l’Expo e per coinvolgere il settore del corporate e delle aziende. In altre parole, bisogna lanciare l’operazione marketing. «Il ministro lavora con noi — ha dichiarato l’ad — e questo è molto positivo».

A bilancio erano previsti 8.5 milioni di euro alla voce sponsorizzazioni. Al momento però si è fermi a 200 mila euro. L’altro nodo affrontato nell’incontro all’Agenzia delle Entrate è l’insediamento di un centro di produzione Rai nel sito Expo, con l’eventualità di un nuovo canale, pure tematico: nutrizione, agricoltura ed energie alternative. «Abbiamo una discussione aperta con la Rai relativamente sia al sito sia ai contenuti — ha fatto sapere Sala —. Quanto alla possibilità che la Rai si stabilisca nel quartiere Expo, decideremo entro dicembre».