Milano, 21 luglio 2010 - Quarant'otto società ed imprese nel settore edile e degli appalti sequestrate, 69 fra appartamenti e ville, 68 terreni, 55 veicoli, numerosi rapporti bancari e polizze vita. Si è conclusa così l'operazione “Santa Tecla”, che prende il nome dall’omonima via ubicata nel centro di Milano, proprio a ridosso del Duomo dove, presso alcuni locali pubblici, membri dell’organizzazione si davano appuntamento per concludere accordi e definire strategie circa la gestione del traffico di stupefacenti tra il Nord-Italia e la Calabria.

Le investigazioni hanno subito rivelato che l’approvvigionamento, lo stoccaggio e la distribuzione dello stupefacente avvenivano sistematicamente sotto l’egida del noto e pericoloso sodalizio criminale di stampo ‘ndranghetistico denominato “locale di Corigliano”, da diversi anni attivo nell’alto Ionio cosentino.

Al comando dell’organizzazione sarebbe stato, fino alla data della sua uccisione avvenuta il 10 giugno 2009, Antonio Bruno, 59 anni, detto, «giravite», il quale era subentrato nella posizione di vertice a seguito della decapitazione della precedente leadership ad opera delle forze di polizia e della magistratura. Durante il suo ultimo periodo di detenzione, le redini dell’organizzazione coriglianese erano state affidate, anche su volere del clan degli zingari di Cassano, ed in particolare del loro capo abbruzzese Franco detto «Dentuzzu», a Maurizio Barilari, 41 anni.

Barilari è stato arrestato il 16 luglio 2009 dai carabinieri nell’ambito dell’ operazione denominata «timpone rosso» condotta contro il cosiddetto «clan degli zingari» attivo nell’alto ionio cosentino. Secondo quanto emerso dalle indagini, gli zingari di Cassano erano in collegamento con il locale di Corigliano tramite proprio Maurizio Barilari, che avrebbe avuto un ruolo di «mediazione» tra le cosche, occupandosi anche di estorsioni e di traffico di stupefacenti.

 

Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, si è congratulato con la Guardia di Finanza e l’Arma dei Carabinieri per l’operazione: “Grazie al lavoro incessante delle Forze dell’ordine e della magistratura, solo pochi giorni dopo un’altra straordinaria operazione che ha colpito al cuore la ‘ndrangheta, con l’arresto di oltre 300 persone, oggi viene inferto un altro durissimo colpo alla piu’ potente delle organizzazioni criminali”.