Milano, 14 luglio 2010 - Pochi minuti prima delle 4 di mercoledì mattina, il consiglio comunale di Milano ha approvato il nuovo Piano di governo del territorio (Pgt). L’ok al varo del nuovo strumento urbanistico è giunto al termine di 13 ore di lavori d’aula: il documento detta le linee di sviluppo della città per i prossimi 30 anni, mandando in soffitta il vecchio piano regolatore. La sua filosofia punta allo sviluppo della città "flessibile", dove la possibilitità di costruire nuove abitazioni è legata all'esistenza di servizi e trasporti.

 

La delibera, considerata dal sindaco di Milano Letizia Moratti "il provvedimento più importante del mandato", è passata con i soli voti dei partiti della maggioranza. Tutta l’opposizione ha infatti votato compatta contro il pgt nonostante nelle settimane scorse avesse intavolato con la Giunta una trattativa per modificare parti del testo. Al momento del voto il primo cittadino non era in aula e al centrodestra sono bastati i voti dei 28 consiglieri presenti, visto che la seduta era in seconda convocazione. 

Ora il Pgt sarà sottoposto alle osservazioni dei cittadini: conclusa questa fase, in autunno, la Giunta avrà un massimo di 90 giorni di tempo per avanzare le proprie controdeduzioni e riaffidare il provvedimento all’aula per l’approvazione definitiva. 

 

Dopo l'approvazione di questo nuovo Pgt, il Comune di Milano e l’assessorato allo sviluppo del territorio, hanno inviato tutti i cittadini a visitare la pagina web www.milanoperscelta.it , un sito interattivo dove è possibile simulare alcuni scenari del futuro di Milano resi possibili proprio dal nuovo piano del territorio. "Ieri a tarda notte - ha spiegato l'assessore allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli - sono state votate le nuove regole che disegneranno il futuro di Milano. Dopo sette mesi di approfondito e intenso dibattito in consiglio comunale, con la discussione di 1.419 emendamenti di cui 157 approvati, il cosidetto piano di governo del territorio ha visto la sua adozione con 28 voti favorevoli e 20 voti contrari’’. 

 

L'OPPOSIZIONE - I consiglieri dell'opposizione hanno subito commentato il nuovo Pagt: “Il nostro giudizio, dopo mesi di confronto duro e aspro in Consiglio Comunale, non cambia e resta fortemente critico. Per questo il nostro voto all’adozione è contrario. Riteniamo infatti che permangano alcune pericolose ambiguità in relazione alle modalità di applicazione della perequazione, alla generazione di diritti edificatori ottenuti grazie alle proprietà presenti nel Parco Sud e rispetto all’impatto complessivo della cementificazione su tutta la città”.

“Inoltre - hanno continuato i 24 esponenti dell’opposizione -, come abbiamo sottolineato dal primo giorno di Consiglio, non vi è alcuna vera politica realizzata sull’area metropolitana. Il Piano era ed è colpevolmente concentrato esclusivamente sulla città e non su di un’area più vasta ed è colpevolmente elusivo sul nodo dell’Expo. Infine si evince dalla sua lettura una visione del ruolo del pubblico”troppo debole e complessivamente subalterna agli interessi privati. Nel sottolineare questi punti critici non possiamo però che rivendicare i passi avanti compiuti dal Piano grazie al lavoro combattivo delle opposizioni".

E hanno quindi ricordato: "E' stata sancita l’obbligatorietà di realizzazione di una quota pari al 35% di abitazioni in housing sociale negli ambiti di trasformazione, negli scali ferroviari etc.; si è registrata la riduzione di tre milioni di metri cubi della quantità di cemento ipotizzata nei diversi ambiti di trasformazione; si è ottenuto il raddoppio del verde programmato negli ambiti di trasformazione e negli scali ferroviari; è stato nei fatti “affossato” il Tunnel Rho Expo-Linate e si è provveduto a rafforzare il vincolo riguardante la necessità di investire le risorse derivanti dalle operazioni relative agli scali ferroviari nella direzione del potenziamento della Circle Line; è stato introdotto un sistema di incentivi che premia chi mantiene la produzione e il lavoro nella città di Milano; si è rafforzato il principio del risparmio energetico nelle nuove costruzioni".

"Inoltre - hanno concluso - nell’ambito del confronto sul Piano, è stata sancita la posizione chiara del Comune rispetto al Parco Sud : non si potrà costruire in quella che è ritenuta una risorsa per la città ed è stata diminuito l’indice generato all’esterno del Parco (da 0,20 a 0,15). A questo punto, attraverso lo strumento delle osservazioni, la parola passa ai milanesi. Per quel che ci riguarda proseguiremo nel nostro lavoro, in attesa che il provvedimento torni in aula per l’approvazione (e la discussione delle osservazioni) per accompagnare criticamente un provvedimento che rischia, se non viene corretto drasticamente in modo ulteriore, di rappresentare una grande occasione persa per la città. Un’occasione che noi riscriveremo da cima a fondo dopo le elezioni del 2011”.