Milano, 2 luglio 2010 - L'Expo 2015 sbarca a Parigi e il Bureau International des Expositions (Bie) gli lancia subito due raccomandazioni, la prima ha l’aspetto di una bacchettata: acquisire i terreni del sito espositivo prima possibile e non cambiare nemmeno una virgola del dossier di registrazione già inviato agli Stati membri. Palazzo dell’Ocse nella Capitale transalpina. Ieri pomeriggio. Nella maxi-sala in rue Pascal è in programma la 14esima sessione dell’assemblea generale del Bie. Per l’Expo 2015 ci sono il sindaco e commissario straordinario dell’Expo Letizia Moratti, la presidente di Expo Spa Diana Bracco, l’architetto e curatore del masterplan del sito espositivo Stefano Boeri e, fresco di nomina, il direttore generale di Expo Spa Giuseppe Sala.

 

La Moratti, la Bracco e Boeri intervengono sul palco davanti agli esponenti dei più di 150 Paesi membri del Bureau per illustrare lo stato di avanzamento dell’Expo milanese. Ma il momento clou arriva quando, al termine degli interventi dei vertici dell’evento del 2015, prende la parola il presidente del Bie Jean Pierre Lafon. Sì, perché dopo le polemiche milanesi dell’ultima settimana, con le dimissioni, giovedì scorso, dell’amministratore delegato di Expo Spa Lucio Stanca, si teme un forte richiamo all’ordine da parte dei vertici del Bie. Lafon parla subito di «due osservazioni da fare».

La prima è che «le evoluzioni del progetto e dell’equipe non comporteranno delle modifiche nei documenti del dossier di registrazione che è già stato inviato agli Stati membri, che potranno fare le loro osservazioni». La seconda osservazione di Lafon, invece, riguarda il tema forse più caldo per l’Expo milanese, negli ultimi giorni: l’operazione per entrare in possesso dei terreni destinati a ospitare l’evento del 2015. Un’area da un milione di metri quadrati per ora di proprietà di Fondazione Fiera e Gruppo Cabassi. Il presidente del Bie afferma: «L’acquisizione dei terreni e la sua messa a disposizione della società sia effettiva il più presto possibile». C’è tempo fino a ottobre per l’Expo 2015 per sciogliere il nodo dei terreni. A ribadire la scandenza è il segretario del Bie Vicente Gonzalez Loscertales: «L’Expo 2015? Dovra essere tutto pronto per la riunione del comitato esecutivo, ad ottobre».

 

La Moratti accoglie le osservazioni del Lafon con serenità: «Quella sul dossier è assolutamente scontata. Quanto al fare presto per le aree, è un’osservazione giusta e corretta, per la quale stiamo lavorando». Il sindaco, poi, rassicura i vertici del Bie sull’investimento economico previsto per l’evento del 2015: «I tagli del Governo sono stati fatti su tutti i comparti. Credo che l’unica voce che non è stata tagliata è quella dell’Expo 2015. Questa è la dimostrazione che il ministro dell’Economia Giulio Tremonti crede in questa Esposizione universale».

Alla Moratti scappa una battuta: «Tremonti stavolta ci ha trattato bene». Insomma, confermati i fondi per il sito espositivo (circa un miliardo di euro) e per le infrastrutture connesse (11 miliardi di euro). La Moratti se ne va dal Palazzo dell’Ocse «molto soddisfatta». Anche perché ha presentato alla platea del Bie il nuovo direttore generale di Expo Spa Giuseppe Sala. Un modo per lanciare un messaggio chiaro ai vertici del Bureau: nessun problema di leadership, l’Expo milanese continua a lavorare.