Milano, 28 giugno 2010 - Comincia una settimana decisiva per il parcheggio interrato di piazza Sant’Ambrogio, quel cantiere che deve ripartire «entro l’estate», è l’ultimo annuncio del Comune, a dieci anni tondi dalla prima delibera di giunta (era ancora la giunta Albertini) che l’autorizzò. A inizio giugno la giunta (Moratti) ha approvato il progetto definitivo, rivisto dopo le osservazioni del comitato dei saggi e della Soprintendenza.

È attesa «a giorni», assicurano gli uffici dell’assessore ai lavori pubblici Bruno Simini, la firma della nuova convenzione col concessionario Sant’Ambrogio Parking; poi sarà rilasciato il permesso di costruire e con esso, finalmente, la data di partenza dei lavori. Tre anni di tempo a Borio Mangiarotti e Botta Spa per completarli: isola pedonale con alberi e panchine sopra, sotto un silo a cinque piani in profondità, con 70 stalli per le moto e 581 posti auto di cui 234 a rotazionee 347 box, da consegnare tra fine 2012 e inizio 2013.

 

Finita, dopo dieci anni di polemiche, stop, scavi archeologici, iniziative legali, terra levata e rimessa, degrado da cantiere in abbandono? Non proprio. Il ricorso presentato da Italia nostra alla Corte dei conti è ancora in piedi, così come è aperto in Procura il fascicolo che a fine 2009 procurò due avvisi di garanzia al soprintendente per i beni architettonici Alberto Artioli e all’allora direttore regionale dei Beni culturali Mario Turetta. Veronica Dini, il legale che tutela i residenti che si oppongono al parcheggio scavato al pelo della basilica, aspetta di esaminare la nuova convenzione, e si augura che la giustizia amministrativa e quella penale decidano per tempo, «perché a cantiere aperto sarebbe tardi».

A Palazzo Marino si mostra tranquillità: «L’inchiesta riguarda tutti i parcheggi, la Procura è informata degli sviluppi». E mentre i residenti che hanno prenotato un box s’interrogano su quanto dovranno sborsare per metterci le mani, l’imminente riapertura del cantiere risveglia tutto l’arco delle posizioni che si sono formate nel quartiere in dieci anni di attesa.

 

Perchè non c'è soltanto chi maledice i ritardi e chi invece boccia il parcheggio tout court. Ad esempio Marco Livi, ex consigliere comunale, promuove i posti per i residenti ma stronca quelli a rotazione, che «attirano traffico»: «Così, da via San Vittore e da Corso Magenta si potrà arrivare in auto fino in piazza, generando un immane intasamento su due strade già ingolfate da morire». A due passi dall’isola pedonale.