Milano, 25 giugno 2010 -  La Corte dei Conti della Lombardia ha censurato l’operazione con la quale nell’estate del 2005 l’allora Giunta Penati aumentò la partecipazione della Provincia di Milano al capitale della società autostradale Milano Serravalle, acquisendo il 15% dal Gruppo Gavio, definendola non solo "priva di qualsiasi utilità", ma anche caratterizzata da "diversi profili di danno erariale".

Il giudizio è contenuto in una lettera inviata al sindaco di Milano Letizia Moratti dal viceprocuratore generale Paolo Evangelista, chiamato a risolvere una vertenza avviata cinque anni fa dal Comune di Milano retto allora da Gabriele Albertini contro Palazzo Isimbardi per una presunta violazione del patto di sindacato. Per il magistrato contabile l’aumento della partecipazione in Serravalle costituirebbe un primo danno erariale perchè è costato alla Provincia una spesa di 76,4 milioni di euro in più rispetto al valore di mercato, visto che ogni azione è stata comprata a un prezzo superiore (8,8 euro) a quello stabilito dall’advisor di Serravalle (6 euro).

Nell’atto della Procura della Corte dei Conti si legge che "la scelta di acquisto del pacchetto azionario, in violazione del patto di sindacato ha comportato inoltre un deprezzamento del valore delle quote detenute dallo stesso Comune". Perciò, l’invito della Procura rivolto al sindaco di Milano Letizia Moratti di avviare un’azione di responsabilità amministrativa contro i componenti dell’allora Giunta Penati per il risarcimento del danno erariale.
"L’onerosa operazione posta in essere - è il giudizio complessivo del magistrato contabile - risulterebbe priva di una qualsiasi utilità, considerando che gli enti locali, con particolare riferimento al Comune di Milano e alla Provincia di Milano, già detenevano il controllo della società pubblica, in quanto la loro quota azionaria pari complessivamente al 55,305% assicurava una gestione sociale di Serravalle nell’esclusivo interesse delle comunità amministrate’’.

 

LETIZIA MORATTI - Il sindaco di Milano ha commentato con queste parole lavicenda: "Sono stati sperperati soldi pubblici e Penati e la sua Giunta dovranno assumersi le loro responsabilità". E ha aggiunto: "Penseremo quali azioni portare avanti per tutelare gli interessi dei milanesi di fronte a un pessimo esempio di gestione dei soldi pubblici". Il Comune di Milano, a sua volta azionista di Serravalle e legato nel 2004 a un patto di sindacato con la Provincia, ha già deciso di mettere in mora l’ex giunta di Palazzo Isimbardi e il suo ex presidente Filippo Penati, per interrompere la prescrizione del diritto al risarcimento in attesa di un’indagine istruttoria da parte della magistratura contabile. Ora spetterà alla magistratura contabile stabilire se l’operazione abbia effettivamente configurato un danno erariale. 

 

LO STAFF DI FILIPPO PENATI - Il gruppo dell'ex presidente della Provincia ha risposto a ciò che è stato detto: "E’ una manovra politica che il Comune di Milano ha voluto mettere in atto anche in vista della campagna elettorale del prossimo anno". E ha continuato: "In questi cinque anni non è  accaduto nulla e ad un mese dalla prescrizione arriva questo atto".

Secondo lo staff dell’attuale capo della segretaria politica di Bersani il danno lo hanno fatto le amministrazioni comunali di centrodestra che non hanno accettato prima la sua offerta e poi quella di Marcellino Gavio. Nel luglio del 2005 - hanno ricordato - Penati aveva offerto al Comune di Milano l’acquisto delle quote per una cifra che andava tra i 250 e i 270 milioni. "L’offerta - hanno spiegato - era stata respinta al mittente dal vice Sindaco De Corato con una dichiarazione".

 

PIERFRANCESCO MAJORINO - Il capogruppo del Pd ha replicato la dichiarazione del sindaco: "Letizia Moratti eviti di dare lezioni di buona gestione delle risorse visto che è stata condannata dalla Corte dei Conti in relazione all’inutile e costosa riorganizzazione dei dirigenti del Comune". "In questi mesi - ha aggiunto Majorino - le istituzioni locali al di là di chi le governa sono chiamate a gestire in modo trasparente le risorse e le scelte prese: per questo il sindaco, invece di dare lezione, inizi a cambiare le proprie pratiche".