Milano, 21 giugno 2010 - La Procura di Milano ha chiesto di ascoltare, con la formula dell'incidente probatorio, il ragazzino di 17 anni del Bangladesh, che, secondo l'accusa, avrebbe subito abusi da parte di don Domenico Pezzini, il prete della Diocesi di Lodi finito in carcere nelle scorse settimane con l'accusa di violenza sessuale.

L’istanza del procuratore aggiunto Pietro Forno e del pubblico ministero Cristiana Roveda è stata inoltrata al giudice per le indagini preliminari Giuseppe Vanore, che deve ancora stabilire la data. L’incidente probatorio permette di sentire la persona offesa nel contraddittorio tra le parti, cristallizzando la prova ai fini di un processo perché in sostanza ne anticipa una parte.

 

In questo caso, la parte offesa è un ragazzo straniero di 17 anni che, secondo quanto denunciato, sarebbe stato violentato dal sacerdote tra il 2006 e il 2009. Pezzini è stato arrestato a maggio per ordine di Vanore. Nei giorni scorsi i giudici del tribunale del riesame hanno rigettato il ricorso contro l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Motivando il provvedimento con l’”elevato” pericolo di reiterazione del reato, i giudici avevano messo “in evidenza le allarmanti modalità della condotta (dell’indagato), ovvero la disinvoltura dell’approccio con il minore, lo svolgimento di rapporti sessuali fin dal loro primo incontro, il lungo tempo in cui fatti sono avvenuti, la particolare vulnerabilità del minore, la capacità di blandire il ragazzo con coccole e gratificazioni economiche, l’astuzia di aver posto in essere tali condotte accreditandosi agli occhi dei genitori e degli operatori sociali come un sacerdote animato da propositi di aiuto verso il minore”.