Milano, 8 giugno 2010 - Tutti pazzi per i Muse. Già dalle prime ore del pomeriggio di ieri, i fan della band inglese si sono dati appuntamento davanti allo stadio di San Siro in attesa dell’apertura dei cancelli. Da Milano, ma non solo, sono arrivati in larghissimo anticipo e, con i biglietti in mano, attendono trepidanti l’apertura dei cancelli: «Sono arrivata alle 15 da Bergamo e aspetto che aprano - dice Michela Manno - Sono un’appassionata di rock e loro sono una delle band migliori sulla scena. Hanno un sound specifico e inconfondibile che li contraddistingue».

 

E sono proprio le sonorità ad aver portato alla ribalta la band inglese. Un mix di generi, con suoni elettrici e graffianti, ieri sera sino a 80 decibel, per volontà del Comune di Milano, ideata dal leader Matthew Bellamy, che ha fatto impazzire i fan di tutto il mondo: «Lui è la vera immagine di una rock star moderna - sostiene Carlos Clavel, studente Erasmus di Barcellona -. Matt è un vero genio della musica ed è ciò che rende la band così speciale».

«Sono in assoluto il mio gruppo preferito - racconta Riccardo Penin, arrivato da Vicenza con un gruppo di amici - Hanno portato in primo piano un genere nuovo e di nicchia utilizzando suoni particolarissimi come la chitarra in feedback. Matt poi ha una voce incredibile, ma anche gli altri membri del gruppo contribuiscono a renderli una band unica. Il basso e la batteria sono sempre sostenuti e sono l’appoggio perfetto».

«È una delle band migliori del momento perché sono degli innovatori - dice Andrea Cristina, studente di Domodossola -. Mischiano generi molto differenti come il rock, l’elettronica e la musica classica e sperimentano nuove sonorità». Altro lato di questo gruppo apprezzato dai fan è, paradossalmente, il basso profilo: «Non fanno scoop, scandali e gossip negativi - dice Valentina Trabucco, arrivata da Treviso -. Non si sente parlare di droga né di eccessi. Riescono ad essere particolari ed eccentrici ma senza scadere nel volgare. Il genere di musica è il mio preferito e devo dire che loro lo fanno davvero bene. Aspetto che aprano i cancelli, ma non ho fretta visto che ho il posto numerato».

 

In controtendenza con quello che ci si può aspettare da dei fan di una rock band, in molti per questo concerto hanno scelto il posto numerato invece del prato: «È la prima volta che ho l’occasione di sentirli e non mi va di buttarmi nella bolgia - spiega Giacomo La Pietra -. Voglio godermi il concerto ascoltandolo comodamente».
La passione per i Muse è anche contagiosa, come spiega orgogliosa Francesca Egidi, arrivata da Roma per il concerto con tutta la famiglia: «Ho iniziato ad ascoltarli 11 anni fa e sono da allora il mio gruppo preferito. Ho poi trasmesso la mia passione anche a tutta la famiglia, tanto che tutti assieme li abbiamo già sentiti a Verona, Roma e Bologna. Oggi li sentiamo e Milano e se tornano in Italia a ottobre andremo ancora».