Milano, 3 giugno 2010 - Sono stati resi pubblici da pochi giorni i nominativi delle 638 commissioni che fino a metà luglio giudicheranno l’esame di maturità nelle provincie di Milano e Monza Brianza. Sul portale «www.trampi.istruzione.it/EsamiStato/startMotoreEsamiStato.do» gli studenti possono farsi un’idea di quali docenti dovranno affrontare. Il primo giorno il sito è stato intasato dall’alto numero di connessioni.

 Tra gli studenti, chi frequenta un professionale teme di più i docenti provenienti dai licei, potenzialmente più severi, mentre i liceali vanno a spulciare sul web le leggende metropolitane riguardanti i loro prossimi giudici esterni. Alcuni addirittura si intrufolano nelle scuole di provenienza dei commissari, sperando di scoprirne pregi e difetti, chiodi fissi e metodi di interrogazione. Le commissioni sono infatti formate da tre commissari interni e tre esterni, più il presidente di commissione, solitamente interno. Stabiliti i 4mila e passa commissari, come procede la “macchina della maturità”? «Entro giovedì invieremo alle scuole le circolari – spiega la responsabile dell’Ufficio scolastico territoriale, Giuliana Pupazzoni – con i nominativi. Abbiamo costituito una task force di quattro dirigenti scolastici per assistere tutte le commissioni dal 22 giugno».

 

Martedì 22 è infatti il giorno della prima prova di italiano, mercoledì 23 la seconda prova scritta, che cambia a seconda degli indirizzi (versione di greco per il liceo classico, prova di matematica per lo scientifico e così via), il 27 ci sarà il test multidisciplinare. Un test che ogni commissione deciderà se comporre di domande a risposta chiusa (5 o 6 per 5 materie) o aperta (4 o 5 per 4-5 materie). Quest’anno le tre prove cadono tutte e tre nella stessa settimana, senza un week-end di preparazione in vista di quella che rimane la prova più temuta. Alle commissioni tocca anche stabilire le date degli orali, che cominceranno pochi giorni dopo l’ultimo scritto e finiranno a luglio.

 

Intanto il 21, vigilia della maturità, i presidenti delle commissioni milanesi saranno convocati all’Ufficio scolastico in due tornate per ricevere indicazioni ed esporre eventuali problemi. Uno dei principali sono le rinunce dei commissari. L’anno scorso il Provveditorato fu costretto a un vero tour de force per tamponare le falle appena in tempo per la prima prova. «Per sostituire eventuali commissari rinunciatari – spiega Giuliana Pupazzoni – abbiamo un elenco di non nominati dal quale possiamo attingere». Il problema è che le rinunce per malattia qualche volta vengono date all’ultimo. Forse perché c’è chi non considera remunerativo lavorare quasi un mese in più per circa 300 euro – se commissari interni – o circa 500 – se esterni. Questi almeno gli stipendi dell’anno scorso. Ma molti docenti non ci pensano a rinunciare.

Donatella Swift, che insegna italiano all’Itis Molinari, anche quest’anno sarà commissario. «Esterna» al Marignoni, istituto alberghiero. Arrivata a dieci anni di precarietà, è rimasta di stupita per la rapidità dell’incarico. «Io e altri miei colleghi – afferma – siamo stati scelti direttamente dal ministero all’Istruzione e non successivaMente a rinunce, da sostituti, come accaduto gli anni scorsi. E magari qualche collega di ruolo non è stato nominato. Andrò, come ogni anno». Per Donatella, nonostante le difficoltà della condizione da precaria, compiere il proprio dovere di docente viene prima di tutto.