Milano, 22 maggio 2010 - Addio caro vecchio tram. Non oggi, neanche domani, ma nel giro di cinque-dieci anni il mezzo pubblico più amato dai milanesi potrebbe sparire, o quasi, dalle strade del capoluogo lombardo. Questione di costi. La gestione degli autobus elettrici non inquinanti costa sicuramente meno che tenere in perfetta efficienza centinaia di chilometri di rete tranviaria. Un tema emerso ieri mattina durante la seduta della Giunta comunale, che ha approvato le linee guida del piano che riguarda i tram che passano nel centro storico.

 

Obiettivo di breve periodo del Comune: eliminare il transito degli ingombrati jumbo tram da nodi delicati per il traffico come piazza Cordusio. Obiettivo di lungo periodo: eliminare i tram dalle strade milanesi. A favore di quest’ultima ipotesi si sono espressi il vicesindaco e assessore al Traffico Riccardo De Corato e gli assessori Bruno Simini (Lavori pubblici) e Carlo Masseroli (Sviluppo del territorio). A difesa dei tram, o almeno delle linee a uso anche turistico come il tram ristorante ATMosfera o i tram storici che si possono noleggiare per feste itineranti, invece, gli assessori Massimiliano Orsatti (Turismo e Identità) e Massimiliano Finazzer Flory (Cultura).

 

Tram sì o tram no? Il confronto è aperto. Il sindaco Letizia Moratti, per ora, si è limitata ad ascoltare il dibattito tra gli assessori. Nessuna presa di posizione ufficiale. Ma il primo cittadino ha fatto capire di condividere l’idea di conservare almeno i binari che fanno passare il tram-ristorante nel centro storico. «Una sera ci ho portato anche alcuni ospiti istituzionali del Comune», ha raccontato la Moratti agli assessori. Tant’è. De Corato, intanto, osserva: «In prospettiva bisogna pensare all’eliminazione dei tram. La manutenzione della rete tranviaria costa troppo. Per la mobilità è meglio utilizzare autobus elettrici di nuova generazione». Le cifre sui costi della gestione dei binari? Per ora non sono pervenute.

 

De Corato, comunque, sottolinea che prima di togliere alcune linee tranviarie bisognerà pensarci non una, ma dieci volte. Il motivo? «I tram caricano molte più persone. Per ogni mezzo di questo tipo in meno dovremmo mandare in strada cinque autobus». Quanto ai tempi di realizzazione del piano, il vicesindaco è cauto: «Per eliminare la maggior parte dei tram dalle strade potrebbero occorrere anni». L’obiettivo finale, però, è tracciato. Tanto che De Corato osserva che «nei prossimi Piani industriali l’Atm dovrà investire più in autobus elettrici che in nuovi tram. Una strategia che l’Azienda trasporti ha già intrapreso».

 

Nessuna nostalgia del caro vecchio tram? Il vicesindaco non fa il sentimentale. Ma afferma: «A Orsatti, che li difende, ho proposto l’idea di realizzare un Museo dei tram». E lui, il leghista Orsatti, che ne pensa del piano di «pensionamento» dei tram? «Come mezzi per il turismo vanno conservati, sono uno dei simboli della città, come a San Francisco per fare un esempio — risponde l’assessore —. La gente li ama. Non è un caso che per andare sui due tram ATMosfera si debba attendere per mesi perché le prenotazioni vanno a ruba. Semmai il Comune dovrebbe prevedere un maggior numero di questi mezzi. La Moratti è d’accordo. Il tram va concepito non solo come un mezzo di trasporto, ma come un pezzo di storia».