Milano, 19 febbraio 2010 - La città è sempre più stretta nella morsa dell’inquinamento e per domenica 28 febbraio è in programma un nuovo blocco del traffico. Ma i milanesi si dividono. Sono tre le correnti di pensiero. C’è chi considera il provvedimento una «grande seccatura», altri credono che «sia un piccolo passo ma utile per migliorare la qualità dell’aria», mentre alcuni sono invece per la linea dura sognando uno stop alle auto molto più lungo, almeno una settimana, «perché la salute viene prima di qualsiasi interesse».

 

La gente non resta indifferente alla questione dello smog in città. Sul sito internet www.ilgiorno.it/milano, è on line un sondaggio che chiede ai lettori un parere sul blocco. Nella giornata di ieri il 57% ha votato contro il provvedimento, il 38% è favorevole e un 5% è indeciso. L’alta concentrazione delle polveri sottili preoccupa ma molti non sono d’accordo sul modo di combatterla.

 

«Penso che non serva a nulla — dice Arianna Lazzerini —. È vero, respiriamo un’aria che non è pulita ma bisognerebbe studiare degli interventi migliori. Fermare il traffico per una giornata non risolve la questione, dopo 48 ore, infatti, tutto torna come era prima. Mi chiedo come sia possibile che le istituzioni non l’abbiamo ancora capito. Eppure sono passati tanti anni. Invece continuano a credere di sistemare la vicenda così, in realtà creano soltanto dei disagi ai cittadini». Nel mirino degli scontenti ci sono anche i trasporti pubblici: «È una decisione inutile — attacca Ruggero Stefanoni —. L’Amministrazione sta solo facendo una campagna elettorale. Ci dicono che i mezzi saranno potenziati per garantire qualsiasi collegamento, ma è una bufala. Durante l’ultimo blocco ho visto disorganizzazione e problemi. Purtroppo non possiamo fare altro che adeguarci».

 

Ma anche il popolo dei favorevoli vuole far sentire le proprie ragioni. «Non ritengo che sia una scelta sbagliata — spiega Mario Fracassi —. La città senza le macchine è molto più bella e vivibile, speriamo che ci sia il sole. La gente poi alla domenica non lavora, può spostarsi con calma e prendersi più tempo. Nel mio bar, ad esempio, gli affari nelle giornate di stop alle auto sono sempre andati piuttosto bene. È bello respirare a Milano un’atmosfera rilassata ogni tanto».

 

Dello stesso parere è anche Pier Francesco Galletti che di professione fa il tassista: «Possiamo lavorare meglio e garantire un servizio migliore. Poi dobbiamo fare il possibile per contrastare l’inquinamento. Così non si può andare avanti. Il blocco è solo un inizio, ora bisogna seguire questa strada». Tuttavia c’è chi è convinto che sarebbe giusto preparare interventi ancora più drastici: «Milano offre una rete di trasporti eccellente — spiega Lucio Paoletti —, la macchina inquina e fa perdere tempo. Quindi lancio un appello al sindaco affinchè prenda in considerazione l’idea di fermare le auto per almeno una settimana. Solo così potremo avere un’aria migliore».