Milano, 14 gennaio 2010 - La loro compagna è in condizioni stabili. Tirano un sospiro di sollievo i ragazzi del liceo di zona Corvetto dove una studentessa si è gettata dal terzo piano. A informarli è stato il preside della scuola con una lettera. La liceale, Marina (ma il nome è di fantasia) dopo essere stata operata al fegato martedì pomeriggio, si trova ora al reparto rianimazione e resta ancora sotto osservazione.

 

Non si è parlato che di questo in classe, con i docenti che prima dell’appello hanno sottolineato le parole del preside il quale ha rimarcato come fosse la prima volta che accadeva un fatto così drammatico in quel liceo. E, insieme alle rassicurazioni sulle condizioni di Marina, il preside ha invitato gli studenti a riflettere sul valore della vita e ad essere più solidali tra loro. I compagni di classe della ragazza, ieri mattina, sono rientrati un po’ scossi. Le ragazze avevano il volto segnato, scuro.

 

"È stato un colpo terribile – spiega Mauro – e non ci potevamo credere: uno di noi è anche svenuto. La cosa peggiore è che oggi nessuno parlava d’altro". Qualcuno non ha gradito quanto è stato riportato sui giornali circa le motivazioni di Marina. "Abbiamo letto falsità – afferma Laura – perché non è vero che l’avevamo emarginata. Era forse un po’ chiusa ma ogni tanto usciva con noi" Claudio, di un anno più grande, ricorda ancora il momento. "Abbiamo visto dei nostri compagni affacciati alla finestra – racconta – Poi ho ricevuto un messaggino da uno di loro e ho guardato anch’io dalla finestra ed è stato terribile".

 

La multimedialità sembra avere avuto un ruolo nella vicenda, anche se forse non così decisiva. Marina lunedì sera, secondo una docente, aveva scritto sul suo profilo di Facebook il messaggio “Game Over” e l’altro ieri aveva inviato un messaggino a un amico, avvertendolo di quello che stava per fare. Secondo un ragazzo aveva ricevuto insulti su Internet.

 

Ma i docenti, i suoi compagni, gli amici dell’oratorio che frequenta l’hanno escluso. Ieri nella scuola sono cominciate le lezioni in “cogestione”, organizzate insieme dai professori e dagli studenti: gruppi di studio basati su vari argomenti. Dalla storia d’Italia ai film di Michael Moore, dal fenomeno del parkour alla coltivazione nei campi. Il programma, stabilito da settimane, è stato confermato. Così i ragazzi hanno potuto distrarsi.

 

All’uscita, una mamma è arrivata prima a riprendere il figlio, coetaneo di Marina. "Tommaso giocava a calcio – rivela – con il ragazzo che si è ucciso venerdì scorso e ieri, dopo questo nuovo episodio, è tornato a casa ancora più spaventato. Gli ho detto che deve raccontarmi sempre se qualcosa o qualcuno lo mette a disagio". Un’altra mamma si interroga sull’accaduto. "Mi chiedo come potesse essere in giro per i corridoi alle 10.30 una ragazza di sedici anni! Secondo il regolamento, ogni piano dovrebbe essere sorvegliato. E Marina ha fatto di corsa due rampe di scale. Possibile che nessuno le abbia chiesto dove andasse?".