Milano, 30 gennaio 2015 - Sarà la crisi o saranno i programmi televisivi che parlano solo di cucina. Fatto sta che da qualche anno a questa parte gli italiani si scoprono sempre più cuochi. Secondo una rilevazione della Camera di Commercio di Monza ristoranti, ambulanti, gelaterie, pasticcerie, bar, take away in Italia fra il 2009 e il 2014 sono cresciuti del 12,7% ed ora sono oltre 312mila. Nella classifica del maggiore incremento Milano è la prima fra le grandi città, quinta con un aumento del 22,6% e un totale di 15.775 esercizi. Monza, all'ottavo posto ha avuto una crescita del 20,7%. Unica provincia in controtendenza, è Sondrio dove ristoranti, gastronomie e simili sono diminuite dello 0,l6%.
Il boom maggiore si è avuto in Sicilia. A Palermo (prima città in Italia per crescita) l'aumento è stato del 27,5%, ma percentuali oltre il 20% si sono registrate anche in altri province siciliane, come Trapani, Siracusa, Catania, Caltanissetta e Messina. Al secondo posto si è piazzata Caserta (+23,2%). Fra le altre città da notare: Pisa al decimo posto con il 20,5% in più, mentre Napoli con un +16,5% è al diciannovesimo posto (13.680 imprese in totale) e Roma con una crescita del 14,4% è al ventisettesimo (ma prima in termini assoluti, con 24.866 imprese), seguita da Firenze e Bologna (entrambe +14,3%).
La città con più take away è Napoli (sono 1652 i ristoranti da asporto) che è al primo posto anche per gelaterie e pasticcerie (1.005). Lecce è al secondo posto per lo street food: gli ambulanti sono 152, solo 11 in meno che a Roma, più del doppio di Napoli (dove sono 74). Questo fenomeno culinario è soprattutto giovane. Nei primi nove mesi del 2014, il 40,8% delle nuove imprese aveva un titolare under 35; il 38,8% era al femminile (il 44,4% fra le pasticcerie). Significativa anche la presenza di stranieri una nuova impresa su cinque ha titolare non italiano, percentuale che sale al 30,1% nei take away.