Caso Mantovani, si è difeso per quattro ore: "Ero solo politico". Garavaglia: "Arresto strano"

L'assessore regionale all'Economia Massimo Garavaglia è indagato nella stessa inchiesta. Salvini: "E' stato infangato sul nulla". E lui ribadisce: "Rifarei quella telefonata"

Mario Mantovani e Massimo Garavaglia (StudioSally)

Mario Mantovani e Massimo Garavaglia (StudioSally)

Milano, 19 ottobre 2015 - Durante l'interrogatorio a San vittore, si è difeso per circa quattro ore Mario Mantovani, l'ex vicepresidente della Regione Lombardia arrestato lo scorso 13 ottobre e sentito oggi pomeriggio dal pm di Milano Giovanni Polizzi.

"ERO SOLO POLITICO" - Stando a quanto chiarito dal suo difensore, l'avvocato Roberto Lassini, l'ex assessore alla Sanità ha prodotto al magistrato una serie di documenti per dimostrare che da quando era entrato in politica aveva cessato ogni attività di tipo imprenditoriale relativa alla gestione di case di riposo. L'interrogatorio, stando a quanto riferito dal legale, si è concentrato soprattutto sulle nuove accuse di turbativa d'asta e abuso d'ufficio contestate all'ex senatore a piede libero (e non contenute, dunque, nell'ordinanza d'arresto per corruzione, concussione e turbativa d'asta). "Il carcere per il mio assistito - ha spiegato il difensore - è una situazione surreale, perché non ci sono le esigenze cautelari. Mi auguro - ha aggiunto Lassini - che venga scarcerato a breve e che possa affrontare un processo in tempi ragionevoli e da uomo libero". 

Oltre alle accuse che hanno portato all'emissione della misura cautelare, infatti, vengono contestati a Mantovani a piede libero altri episodi di turbativa d'asta e abuso d'ufficio. E con lui in questo capitolo dell'inchiesta sono indagate altre sei persone, tra cui Francesco Errichiello e Vincenzo Battaglia, rispettivamente l'ex provveditore delle Opere pubbliche della Lombardia e il responsabile del progetto per la costruzione di una casa di riposo ad Arconate ( Milano), dove Mantovani è stato sindaco dal 2001 al 2013. Progetto che è finito sotto le lente d'ingrandimento della Procura e degli investigatori della Gdf. Nella nuova tranche dell'indagine sono coinvolti anche Antonio Pisano, contabile di Mantovani, e gli amministratori delle società e delle fondazioni riconducibili all'ex senatore. Un giro di interrogatori è previsto per i prossimi giorni per sentire a verbale gli altri indagati. Oggi, come riferito dal difensore, Mantovani è stato ascoltato dal pm soprattutto sui nuovi episodi contestati che risalgono a quando era sindaco di Arconate (davanti al gip, invece, si era difeso per 6 ore dalle altre accuse). Per questo la difesa ha prodotto una mole di carte per dimostrare che Mantovani non aveva più incarichi in società o fondazioni quando ha iniziato ad avere ruoli politici. "È provato, ma reattivo", ha spiegato ancora il difensore.

La decisione del gip di Milano Stefania Pepe sull'istanza di scarcerazione, presentata dalla difesa dopo l'interrogatorio di garanzia dei giorni scorsi, è attesa per domani.  Il pm ha espresso parere negativo alla richiesta, dopo aver fissato nei giorni scorsi, in accordo con la difesa, l'interrogatorio di oggi. Mantovani era già stato interrogato dal gip Stefania Pepe giovedì scorso. In quell'occasione si è difeso dalle accuse per quasi sei ore. In particolare, ha sostenuto di non aver mai minacciato in alcun modo i vertici del Provveditorato alle Opere Pubbliche e di non essere "intervento" per truccare la gara d'appalto sul trasporto dei dializzati, ma solo di aver segnalato lamentele da parte di una onlus. L'ex assessore alla Sanità ha anche chiarito di non aver mai avuto un architetto «a sua disposizione», come sostiene l'accusa, per lavori gratuiti.

 

 

GARAVAGLIA - "Umanamente spiace sempre molto. Non ho letto le carte, quindi non posso entrare nel merito. Pero' mi sembra un atto un po' forte e strano, l'arresto dopo un anno di indagini. Se c'era bisogno si faceva prima, non un anno dopo". Cosi' l'assessore lombardo all'Economia, Massimo Garavaglia (Lega), commenta l'arresto del vicepresidente della Regione, Mario Mantovani (autosospesosi dall'incarico), nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Milano che vede indagato lo stesso Garavaglia. "Considero l'avviso di garanzia un atto di tutela nei miei confronti. Di fatto, in questa indagine molto più grossa io sono coinvolto per aver fatto una segnalazione", ha spiegato Garavaglia a palazzo Lombardia. L'assessore continua: "Mi arriva una lettera, tra l'altro protocollata qui, e io chiamo l'assessore di competenza per dire se ne sapeva qualcosa. Tutto qua. Penso che di cose simile ne farò cinquanta al giorno". Sulla mozione di sfiducia in Consiglio, Garavaglia commenta: "Quello è un atto politico prevedibile da parte delle opposizioni. Dopo la riunione che ha fatto Maroni con la maggioranza, e un documento sottoscritto da tutti, penso sia finita lì". Sul futuro della giunta l'assessore si dice "abbastanza tranquillo", alla luce "di quel documento sottoscritto", e che "il presidente farà le sue determinazioni"

. Domani l'assessore sarà presente in consiglio: "Mi sembra giusto, da indagato", dice. "Qualora mi chiedessero qualcosa, perché no, sono lì, non ho niente da nascondere. Sono assolutamente sereno. Ho la massima fiducia, perché è una roba da niente e sono finito in questo calderone per una semplice telefonata che non ha nulla di negativo o sbagliato. Tornando indietro - ha poi spiegato Garavaglia - rifarei quella telefonata, la rifarei per forza, perché il compito di un politico è risolvere i problemi che mi vengono sottoposti e quindi segnalarli a chi ha la competenza in quel settore, altrimenti chiudiamo la politica e si mette un computer al nostro posto. Lo rifarei, altrimenti è finita e significa che non ha più senso fare politica, non ha più senso fare le elezioni e via dicendo. Mettere un tecnico e non un politico all'assessorato al Welfare? Deciderà il presidente Maroni, che però ha detto una cosa che condivido pienamente, ovvero che scegliere un tecnico sarebbe come dire che chi fa politica ha la rogna o la peste, e ovviamente non può essere così, altrimenti passa il messaggio che le persone perbene devono stare lontano dalla politica. Ma, se le persone perbene non fanno politica, allora chi la fa? Il dato certo è che non c'è nulla che riguardi l'attività della Regione Lombardia in questa vicenda", ha sottolineato intervenendo in diretta alla trasmissione TeleLombardia 'Orario continuato'.

 

SALVINI - Garavaglia ha incontrato in un bar vicino a palazzo Lombardia Matteo Salvini. Il segretario della Lega ha detto che il collega è "tranquillo" ma "incazzato" perche' "e' stato infangato sul nulla". Ha poi sottolineato in merito all'inchiesta della Procura di Milano: "Mi sono letto le carte del mio uomo e del mio assessore. Anch'io sono arrabbiato perche' e' indagato sul nulla". Per quanto riguarda l'arresto del vicepresidente della Regione, Mario Mantovani (autosospesosi dall'incarico), Salvini ha aggiunto: "posso e voglio sperare che dimostrino rapidamente la loro innocenza. Pero' commento quello che leggo".

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