Martedì 23 Aprile 2024

Convegno famiglia in Regione, Maroni: "Polemica sulle falsità. L'ho spiegato a Loscertales"

Il presidente della Bie aveva criticato l'uso del logo: "Expo è una manifestazione basata sul rispetto di tutti". Sono oltre 5000, su Facebook, le adesioni al presidio promosso da I Sentinelli di Milano contro il discusso appuntamento del 17 gennaio

Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni

Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni

Milano, 9 gennaio 2015 - Arriva la risposta di Roberto Maroni sul caso del logo Expo utilizzato accanto al convegno sulla famiglia accusato di omofobia in Regione Lombardia«Abbiamo un accordo preciso con la società Expo 2015 che regolamenta l'uso del logo da due anni. Possiamo cambiare le regole ma non si può accusare la Regione Lombardia di averle violate». Così il governatore risponde a chi gli chiede di togliere il logo dalla locandina per l'appuntamento del 17 gennaio. Un convegno ritenuto omofobo dalle associazioni gay e dalle opposizioni. «Questa polemica basata sul nulla, anzi sulla falsità, è chiusa - ha aggiunto Maroni nella conferenza stampa dopo la riunione di Giunta -. E l'ho spiegato stamattina anche al presidente del Bie, Vicente Loscertales, che sarà a Milano il 21 e 22 gennaio».

 

LOSCERTALES - Il segretario generale dell'ufficio internazionale delle esposizioni (Bureau international des Expositions, Bie), Vicente Gonzales Loscertales era intervenuto in un'intervista sulla polemica riguardante il logo di Expo accostato al convegno accusato di omofobia. «Mi fa l'effetto di un abuso - aveva detto -. Un'Esposizione universale è una manifestazione basata sul rispetto di tutto e di tutti. Non è un evento partigiano o politico e non può essere mai discriminatorio. Utilizzare in modo abusivo a fine politico il logo non è accettabile ed è in contraddizione con i valori di Expo e del Bie».

Il segretario generale dell'ufficio, riporta l'Ansa, annuncia una «opposizione frontale. Scriveremo una lettera al commissario unico Giuseppe Sala che sarà inviata in copia al ministro che ha la delega a Expo, Maurizio Martina, per chiedere di fare di tutto per eliminare il logo di Expo dal convegno». «La società Expo ha regole precise sulla concessione dei patrocini e non si può fare di Expo un elemento di lotta politica», ribadisce Gonzales Loscertales. «Chiederemo al presidente Maroni di fare il necessario per evitare questa situazione. Possiamo capire che la Regione non abbia avuto cattive intenzioni, ma visto che questo convegno può essere considerato offensivo e discriminatorio, adesso bisogna rispettare i diritti di tutti. E bisogna rispettare il logo di Expo, che è di tutti»

 

PRESIDIO DE I SENTINELLI - Sono oltre 5000, su Facebook, le adesioni a «L'unica malattia è l'omofobia», il presidio promosso da I Sentinelli di Milano contro il discusso convegno «Difendere la famiglia per difendere la comunità», organizzato per il 17 gennaio in Regione Lombardia. «Invitiamo il sindaco Pisapia - dice il portavoce dei Sentinelli, Luca Paladini - a scendere in piazza con noi per dire che a Milano c'è un'idea inclusiva di società». L'iniziativa, nata in rete, ha avuto l'adesione di Camera del Lavoro di Milano, Uil Milano, Arcigay, Arci Lesbica, PD, SEL, Altra Europa per Tsipras, Quelli di Calusca, Agedo, Casa delle donne, Usciamo dal silenzio, Donne di Cuori, Gay Statale, Rete Genitori Rainbow, Pastafariani, Memoria Antifascista, Famiglie Arcobaleno e Uaar. «Che la Regione patrocini un convegno di stampo omofobo e antiscientifico - commentano i Sentinelli - è segno di una grave arretratezza di parte delle istituzioni e del Paese».

I Sentinelli, nati solo pochi mesi fa in rete come ironica risposta alle Sentinelle in piedi, hanno già raccolto quasi 16 mila 'mi piaca' sulla loro pagina Facebook grazie al taglio ironico dato alle loro mobilitazioni: sono scesi in piazza contro le Sentinelle in piedi facendo loro attorno un girotondo una volta e mettendosi seduti a fare attività banali come l'uncinetto un'altra, ma hanno anche protestato contro chi chiedeva di abolire la 194 ostentando lo striscione '194 metri sopra il clero'. «L'idea dei Sentinelli è nata in rete da tre o quattro persone e vuole essere trasversale per identità sessuale e partiti di appartenenza, avendo come principi la laicità e l'antifascismo, non siamo una realtà gay ma - sottolinea Paladini - un movimento laico aperto alla collaborazione con tutti». Non a caso per il 2015 i temi all'ordine del giorno sono testamento biologico ed eutanasia, «temi laici dimenticati dalla politica che riprendiamo e portiamo in piazza perché la nostra - conclude Paladini - è un'idea movimentista, fatta più di gente in piazza che di assemblee».