Se porti a scuola i figli del vicino il Comune ti paga

Infanzia, piano da 7,8 milioni. Pierfrancesco Majorino: "Aiutiamo ad aiutare. L'obiettivo è incoraggiare il mutuo soccorso e le relazioni tra vicini nei quartieri della città" di Giambattista Anastasio

L'assessore alle Politiche Sociali del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino (Newpress)

L'assessore alle Politiche Sociali del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino (Newpress)

Milano, 20 settembre 2014 - Accompagni a scuola o agli allenamenti di calcio i figli del vicino? Bene, il Comune è pronto a riconoscerti un piccolo contributo economico in modo che il mutuo, e quotidiano, soccorso tra famiglie, prassi ovunque antica ma finora affidata allo spontaneismo dei singoli, possa riprendere slancio e porsi come una risorsa per il welfare cittadino. Può essere sintetizzato così il senso del progetto «Famiglie solidali», approvato ieri dalla Giunta di Palazzo Marino nell’ambito del più ampio «piano infanzia», un piano da 7,8 milioni di euro, tutti fondi statali, che per i prossimi due anni dovranno finanziare interventi a sostegno dei minori e dei loro genitori, ma anche azioni di contrasto alla dispersione scolastica, l’apertura di nuovi luoghi di ritrovo all’interno dei quartieri, a partire dall’apertura pomeridiana e serale delle scuole, e, infine, migliorare i rapporti all’interno dei condomini della città. «Aiutiamo le famiglie ad aiutarsi» è, invece, la sintesi di Pierfrancesco Majorino, assessore comunale alle Politiche sociali.

Come detto, il senso del progetto è semplice: mamme e papà, nonne e nonni che si prendono cura dei bambini altrui per le piccole evenienze di ogni giorno, potranno ricevere da Palazzo Marino un contributo economico che sostenga e riconosca il loro impegno. I fondi non sono evidentemente illimitati: 600mila euro per due anni. E devono ancora essere definiti sia le azioni di mutuo soccorso meritevoli di essere supportate dal Comune sia i requisiti che le stesse famiglie dovranno avere per poter richiedere il contributo. «Tutti i progetti inclusi nel piano infanzia – spiega Majorino – dovranno essere operativi per l’inizio del prossimo anno. In questi mesi lavoreremo con le associazioni del terzo settore per capire quale sia il modo migliore per realizzare gli obiettivi che ci poniamo con i vari interventi, quindi lanceremo i bandi».

La domanda sorge spontanea: perché non destinare quei 600mila euro direttamente alle famiglie che hanno bisogno di aiuto, anziché a quelle che le aiutano? «Perché – risponde Majorino – puntiamo a incoraggiare i rapporti e le relazioni di vicinato: non si tratta di semplice assistenzialismo o di contributi a pioggia ma, piuttosto, di incoraggiare le pratiche virtuose e il senso di comunità nei quartieri». Al sostegno delle famiglie anche un nuovo sito internet (www.milanofamiglie.it) nel quale è possibile trovare dritte su ogni tipo di servizio, a partire dalle tate. L’obiettivo di «Famiglie solidali» è ambizioso e il bando si annuncia complicato: come distinguere le azioni che meritano di essere premiate col contributo comunale e quelle che invece non lo “meritano“? Come riuscire ad essere equi nel dispensare le risorse, data la molteplicità dei casi di mutuo e quotidiano soccorso tra famglie? Majorino è ottimista: «Fateci lavorare». «Nessuna grande città italiana ha mai varato un progetto simile, l’unico Comune ad averci anticipato è quello di Magenta» conclude l’assessore. Matteo Forte, consigliere comunale del Nuovo Centrodestra, però, dissente: «Riesumano un’idea della Giunta Moratti».

giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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