Immigrati, Pisapia consegna attestati di cittadinanza ai bambini: "Gesto simbolico ma intervenga il Parlamento"

Il sindaco, che oggi si è presentato ai bambini della scuola Marie Curie di Milano, ha ribadito con forza che "non è concepibile che in uno stato democratico si debbano aspettare 18 anni per chiedere la cittadinanza e poi altri 2 o 3 anni per averla"

Consegna attestato cittadinanza simbolico ai bambini della scuola Marie Curie di Milano

Consegna attestato cittadinanza simbolico ai bambini della scuola Marie Curie di Milano

Milano, 26 marzo 2015 - "Purtroppo è solo simbolico ma è un gesto comunque importante che fa parte di una campagna più ampia che dire al Parlamento che è urgente intervenire". Queste le parole del sindaco Giuliano Pisapia durante la consegna degli attestati di cittadinanza simbolica a 110 bambini della scuola Marie Curie nati in Italia con genitori stranieri, "un momento di democrazia". 

Il sindaco ha ribadito con forza che "non è concepibile che in uno stato democratico si debbano aspettare 18 anni per chiedere la cittadinanza e poi altri 2 o 3 anni per averla". Rivolgendosi ai bambini, poi, Pisapia ha chiesto loro "chi si mangia le unghie", e, più seriamente, "chi trova giusto che un bambino nato in Italia e che studia e lavorerá qui non sia cittadino italiano". Applaudito e accolto con applausi e un brano musicale per lui suonato da alcuni alunni, il sindaco ha anche promesso che nelle prossime settimane mangerà con loro. "Vado spesso a magiare nelle scuole di tutti i quartieri e si mangia molto bene - ha spiegato -. Verró anche qui con voi, voglio sentire cosa ne pensate". Il primo cittadino, insieme agli assessori Piefrancesco Majorino (politiche sociali) e Francesco Cappelli (istruzione ed educazione) ha chiamato uno per uno i bambini consegnando l'attestato. La sua presenza alla cerimonia non era prevista ma, come ha spiegato lo stesso Pisapia a margine dell'evento, il suo intervento è stato "una risposta innanzitutto di diritti e, quindi, costituzionale, umana e anche politica" all'incontro organizzato, quasi contemporaneamente a Milano dal segretario federale della Lega, Matteo Salvini, intitolato 'Uno stabile degradato in mano agli abusivi e clandestini, ma le spese sulle spalle dei milanesi onesti'.

Durante l'incontro con i bambini, è intervenuto anche l'assessore comunale Pierfrancesco Majorino: "Chi nasce qui, cresce nelle nostre scuole e vive nelle nostre piazze è italiano a tutti gli effetti ma la legge non se ne è ancora accorta. Il parlamento italiano è noto per essere molto indietro, noi con questo gesto semplice vogliamo dire a questi bambini che sono cittadini a tutti gli effetti di questa città indipendentemente dalla loro origine".  Rivolgendosi agli alunni, poi, Majorino ha parlato della "fortuna di essere milanesi ma con alle spalle, grazie ai genitori, anche una cultura che porta lontano dall'Italia. Qualche adulto stupido lo prende come problema, vorrei che qualcuno di quegli adulti stupidi fosse qui a guardare tanto di voi". "Siete milanesi a tutti gli effetti - ha continuato. Majorino - vogliamo ricordarlo ancora una volta. Questa città è la città di tutti. Vogliamo anche dire ai vostri genitori 'benvenuti a Milano' con qualche anno e a volte anche qualche decennio di ritardo".

La cerimonia di oggi è stata simbolica, perché i 110 bambini sono una sorta di "rappresentanza" dei tanti che vivono, studiano e crescono a Milano. Gli ultimi dati comunicati dal Comune, riferiti al 2014, parlano di 208.079 minori italiani a Milano, di cui 156mila italiani, i restanti stranieri che hanno raggiunto la quota del 25% . Tra questi ultimi, in crescita e numerosi soprattutto tra i più piccoli, ce ne sono tre quarti nati in Italia da genitori di nazionalità straniera.

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