Pd, una cena vip da mille euro e Renzi invita anche D&G

Il Partito democratico organizza una cena di autofinanziamento da 1.000 euro a commensale il 6 novembre. Annuncia la presenza del premier Matteo Renzi e del ministro alle Riforme Maria Elena Boschi. E invita anche Dolce e Gabbana di Massimiliano Mingoia

Matteo Renzi  e Maria Elena Boschi

Matteo Renzi e Maria Elena Boschi

Milano, 30 ottobre 2014 - Il Partito​ democratico organizza una cena di autofinanziamento da 1.000 euro a commensale al The Mall di Porta Nuova il 6 novembre. Annuncia la presenza del premier Matteo Renzi e del ministro alle Riforme Maria Elena Boschi. E invita anche Dolce e Gabbana, alla faccia dell’assessore comunale Franco D’Alfonso e delle sue polemiche sul processo per evasione fiscale dai quali i due stilisti sono stati assolti in Cassazione venerdì scorso. Sì, parliamo di un evento con più di un significato politico che farà parlare molto di sé. C'è la cena all’americana – i più maliziosi la definiscono già «alla Berlusconi» – per accumulare risorse per l’attività di partito. L’obiettivo dei democratici è portare al The Mall – uno spazio polifunzionale da 4.200 metri quadrati nel nuovo quartiere dove un tempo c’erano le Varesine – almeno 500 finanziatori. Il conto è presto fatto: a 1.000 euro a commensale fa 500 mila euro. Deputati, senatori e consiglieri regionali targati Pd della Lombardia sono già alla ricerca di cinque finanziatori a testa da 1.000 euro. Ma l’obiettivo del segretario metropolitano del Pd Pietro Bussolati è arrivare a quota 1.000 invitati alla cena per riuscire a utilizzare metà dell’incasso per finanziare le attività politiche dei democratici a Milano. L’altro significato politico della cena di «fundraising» ha una ricaduta tutta comunale. 

Sì, perché a Bussolati la presa di posizione anti-D&G dell’assessore arancione D’Alfonso non è piaciuta fin dall’inizio, fin dal 18 luglio del 2013, quando D’Alfonso disse che il Comune non avrebbe più dovuto concedere spazi a due evasori fiscali. Dolce e GabbanaVenerdì scorso, però, i due stilisti sono stati assolti in Cassazione dall’accusa di evasione fiscale «perché il fatto non sussiste» e Stefano Gabbana martedì ha rimarcato con un tweet la sua irritazione nei confronti dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuliano Pisapia: «Pronto a restituire al Comune l’Ambrogino d’oro», cioè la civica benemerenza consegnata a D&G dal sindaco Letizia Moratti nel 2009. Gabbana rinfocola la polemica con Palazzo Marino. E Bussolati scarica D’Alfonso, a margine del Consiglio metropolitano convocato ieri mattina a Palazzo Isimbardi: «Dolce e Gabbana sono un’eccellenza. Con loro mi scuso io a nome della maggioranza». Non basta. «Inviteremo i due stilisti alla cena di autofinanziamento del Pd con Matteo Renzi». Niente di strano. Il premier è da sempre molto attento al mondo della moda, ha rapporti con alcuni stilisti e non vuole certo rompere quelli con D&G per la polemica di D’Alfonso. L’assessore, intanto, replica piccato alle dichiarazioni del segretario metropolitano dei democratici: «Bussolati si scusi pure, ma a nome suo e non degli altri».

massimiliano.mingoia@ilgiorno.net

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