IL LIBRO DE IL GIORNO DI GENNARO MALGIERI Alle soglie del calcio di oggi nel capanno del conte Rognoni

Il conte Alberto Rognoni, al di là dell’appellativo nobiliare, è stato davvero il “conte” del calcio italiano per nel dopoguerra di Gennaro Malgieri

Il libro de Il Giorno di Gennaro Malgieri

Il libro de Il Giorno di Gennaro Malgieri

Milano, 5 settembre 2014 - Il conte Alberto Rognoni, al di là dell’appellativo nobiliare, è stato davvero il “conte” del calcio italiano per nel dopoguerra. Si può dire che, editando giornali, gestendo giornalisti, inventando realtà sportive come il Cesena, contribuendo a scrivere lo Statuto della Federazione nazionale, animando dibattiti su un mondo che dominava da protagonista, con classe e disponibilità di mezzi, ha dato impulso al movimento calcistico come pochi altri. Intorno alla sua vita, fatta essenzialmente di giornali e di sport, hanno ruotato campioni e giornalisti e manager. Amicizie ed inimicizie, come tra Arpino e Brera, tanto per fare un esempio, lo hanno visto in qualche modo “centrale”. E soprattutto decisivo è stato per lo sviluppo di un giornalismo di qualità del quale si sente un disperato bisogno. L’aver portato il “Guerin sportivo” a livelli di eccellenza, creando dal nulla professionisti che sarebbero diventati importanti e facendoli lavorare accanto alle “firme” più prestigiose sulla piazza, può considerarsi un “miracolo” del quale le nuove leve temo non abbiano la più pallida idea.

Un’idea potrebbero comunque farsela leggendo il magnifico libro che Italo Cucci dedica al conte Rognoni. “Il capanno sul porto” non è soltanto la biografia di un inimitabile uomo di calcio e di stampa, ma la storia raccontata con il piglio del romanziere di un’epoca popolata da giornalisti grandi e piccoli, segnata da passioni brucianti, attraversata da personaggi le cui gesta trascendono lo sport per innestarsi nella dimensione del nostro costume nazionale. Si potrebbe dire che Cucci, con il pretesto di rendere un sincero omaggio a Rognoni (l’uomo che lo scoprì e gli affidò in periodi diversi la direzione del “Guerino” dal quale spiccò il volo per dirigere tre volte il “Corriere dello Sport”, tra l’altro) ha voluto raccontare e ricordare la sua vicenda umana e professionale. Nel “capanno” del Conte, a Cesenatico, si riunivano annualmente esponenti del football e dei giornali che se ne occupavano e venivano fuori riflessioni e dispute mica da ridere su quel che bolliva in pentola. Si arrivò perfino ad imbastire un processo a Fabbri, ct della Nazionale disastrosa nel 1966, che fece da apripista al rinnovamento del calcio italiano (nel 1970 in Messico fu tutta un’altra musica…).

ITALO CUCCI Il capanno sul porto. Storia di Alberto Rognoni il conte del calcio Minerva edizioni

Gennaro Malgieri

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