M4, Cantone contesta ruolo e compensi di Metropolitana Milanese e i patti con i privati

L'Autorità Nazionale Anticorruzione scrive al Comune

Raffaele Cantone, procuratore della Repubblica di Perugia (foto repertorio)

Raffaele Cantone, procuratore della Repubblica di Perugia (foto repertorio)

Milano, 24 luglio 2016 - La sospensione dei lavori in centro città per Expo, le condizioni alle quali si è arrivati al closing finanziario con banche e costruttori privati, le modalità con le quali il Comune ha scelto di affidarsi a Metropolitana Milanese (Mm), il ruolo alla stessa affidato e, infine, le competenze di Amat e il regime del "mandato gestorio": questi gli aspetti dell’operazione Metropolitana 4 sui quali l’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) ha voluto pronunciarsi in modo formale, con un dispositivo inviato venerdì al Comune. L’Autorità presieduta da Raffaele Cantone definisce "legittimamente assunta" la decisione del Comune di sospendere i cantieri nella tratta centrale durante i 6 mesi dell’Expo. Ma le buone notizie per Palazzo Marino finiscono qui.

L’Anac rileva che la rinegoziazione del contratto con banche e privati, incentrata anche sulla "tregua Expo" oltre che sull’importo delle riserve, "è stata condotta (dal Comune ndr) attraverso l’accettazione di elementi in realtà già dovuti da parte del socio privato, nonché al di fuori di canoni e procedure previste per legge, fatto che non ne rende riscontrabile la convenienza". Giova forse ricordare che il closing finanziario coi privati fu siglato in extremis, gli ultimi giorni del dicembre 2014. Tre le contestazioni mosse dall’Anac a proposito di Metropolitana Milanese, società controllata da Palazzo Marino. Il Comune ha previsto fin dal bando che la direzione lavori fosse affidata proprio ad Mm in modo da garantire il controllo pubblico dei cantieri e del relativo cronoprogramma. Cantone contesta, però, che tale affidamento è avvenuto senza gara, violando quindi "il principio della libera concorrenza" e con compensi "ben superiori alla tariffa professionale". "Il compenso complessivo di Mm per l’opera si aggira sui 20 milioni di euro – precisa l’assessore alla Mobilità, Marco Granelli – ed è stato concordato insieme al Comune con uno sconto del 29% sulle tariffe professionali". Il punto è che non essendoci stata gara, non c’è la certezza del principio della "massima economicità della prestazione". Non è finita, però. Secondo l’Anac la nomina di Mm alla direzione lavori fa sorgere "questioni di conflitti di interesse e incompatibilità" perché la società controllata dal Comune "da una parte si trova ad operare alle dipendenze del socio privato esecutore della società M4 e dall’altra svolge funzioni di supporto al Responsabile Unico del Procedimento del Comune". E qui c’è anche un conflitto tutto interno al Comune perché "l’attività di supporto al responsabile del procedimento (Rdp) confligge con il ruolo di direttore dei lavori". Non bastasse, "l’affidamento ad Amat (ancora ndr) del servizio di supporto del Rdp si sovrappone largamente alle competenze della direzione lavori di Mm". Ultimo punto, il mandato gestorio: "Qualora esso permanga – rileva l’Anac –, comporta che alla luce delle originarie motivazioni la società mista concessionaria (M4 ndr) non è più utile ai lavori e la relativa spesa di mantenimento ingiustificata".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro