I calciatori lombardi Doc? Una specie in via di estinzione

Vent'anni fa tra Milan e Inter si contavano venti calciatori di Milano e della Lombardia. Adesso in totale sono 6, appena 16 i milanesi in tutta la serie A G.Mo.

"Lo zio" Beppe Bergomi (qui diciottenne) prototipo di calciatore lombardo

"Lo zio" Beppe Bergomi (qui diciottenne) prototipo di calciatore lombardo

Milano, 28 marzo 2015 - Sono spariti (o quasi) i calciatori milanesi dalla serie A. Sui 613 giocatori del massimo campionato quelli nati a Milano e provincia sono appena 16. E pensare che vent’anni fa i calciatori nati nel capoluogo erano 27 e nel complesso i lombardi erano 75. Altri tempi la stagione 1994-1995: l’Inter, con in panchina il bresciano Ottavio Bianchi, contava su una rosa di 28 pedine (24 italiani e 4 stranieri): il gruppo milanese-lombardo, guidato da Bergomi, comprendeva Delvecchio, Fontolan, Orlandini, Mirko Conte, Manicone, Barollo e Veronese. Nel Milan di Capello, invece, con 29 giocatori in rosa (24 italiani e 5 stranieri), i milanesi (Maldini, Cudicini, Lorenzini e Nava) e i lombardi (Baresi, Costacurta, Donadoni, Massaro, Simone, Albertini, Galli e Stroppa) erano l’asse portante della squadra.

Vent’anni dopo nel Milan, su una rosa di 28 calciatori solo Montolivo e De Sciglio sono nati a Milano. Poi c’è Abbiati che è di Abbiategrasso. E ci sono tre lombardi: Agazzi di Ponte San Pietro, Bonera di Brescia e Antonelli di Monza. Nell’Inter di milanese non ce n'è nessuno. C’è solo un bresciano, Bonazzoli di Manerbio. Già venduto alla Samp. G.Mo.

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