Ragazzina disabile presa a sassate, identificati i bulli

Nel gruppetto ci sarebbero anche alcuni maggiorenne

Il parchetto dove è avvenuta l'aggressione

Il parchetto dove è avvenuta l'aggressione

Milano, 27 maggio 2015 -  Scoperto e identificato dalla polizia il gruppo di  bulli che ha aggredito, preso a sassate e insultato una ragazzina di 13 anni con un lieve ritardo mentale in un parchetto in via Goni ala periferia di Milano.

Sono una decina di ragazzi individuati, tra cui alcuni quasi maggiorenni, che avrebbero avuto ruoli diversi nella lite che ha portato al lancio di sassi. La polizia, che aveva ricevuto la denuncia della mamma della tredicennesta ricostruendo esattamente la dinamica e si è recata in via Anemoni nella scuola della ragazzina per raccogliere informazioni su eventuali aggressioni o atti di bullismo  precedenti. Oggi la questura potrebbe inviare alla procura dei minori un report dell'episodio. Pare che non fosse la prima volta che il branco di bulli infastidisse la ragazzina. L'ultima  però sono andati oltre, prendendola anche a sassate. 

Secondo gli inquirenti, al momento dell'aggressione avvenuta intorno alle 19,50 del 24 maggio nei giardinetti di via Gonin, in zona Lorenteggio a Milano, la ragazzina non era da sola, ma con un gruppo di compagni di scuola coi quali stava giocando. La bimba, che non è affetta da Sindrome di Down, ma da un lieve disturbo che la rende "iperattiva" e a tratti "problematica", viene seguita da un'insegnante di sostegno. La bimba, che ha riportato lievi contusioni alla schiena, è stata ritrovata dalla madre in lacrime, nascosta sotto una panchina.

Non sarebbe la prima volta che la tredicenne veniva fatta oggetto di episodi simili. Lo aveva già denunciato la madre. Gli episodi si sarebbero concentrati in particolare all'entrata e all'uscita di scuola.

Gli inquirenti dell'Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Milano raccontano di non aver riscontrato alcun tipo di omertà nel corso delle indagini, ma anzi molta solidarietà tra i compagni di scuola della vittima. Una volta individuati i responsabili, anche in base alla loro età si deciderà come procedere con reati che potrebbero comprendere ingiurie, lesioni, e - se si stabilisse che la condotta proseguiva da tempo - anche l'accusa di atti persecutori.

Per i genitori "i colpevoli dovranno essere puniti, anche se sono dei ragazzini: adesso è toccato a nostra figlia ma domani potrebbe capitare ad altri, il loro comportamento non si può giustificare".

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