Bronzi di Riace esposti a Expo? E' battaglia tra cavilli tecnici e legali

Il via libera al prestito non può essere deciso solo dal Ministero dei Beni culturali, in qualità di “capo” delle Soprintendenze, ma hanno voce in capitolo anche gli enti locali. Come Comune e Regione di Luca Zorloni

I Bronzi di Riace

I Bronzi di Riace

Milano, 28 agosto 2014 - Dai pareri tecnici ai pareri legali: la battaglia per il prestito dei Bronzi di Riace all’Expo si sposta sul terreno di cavilli e pandette. Articolo 117 della Costituzione, che distingue i poteri legislativi di Stato e Regioni, e sentenza 4.779/2009 del Consiglio di Stato sono le due armi che Vincenzo Panuccio, avvocato e presidente dell’associazione Amici del Museo di Reggio Calabria (dove le statue sono esposte) ha sfoderato per demolire la richiesta di Sgarbi di traslocare a Milano i capolavori. Secondo l’avvocato il via libera al prestito non può essere deciso solo dal Ministero dei Beni culturali, in qualità di “capo” delle Soprintendenze, ma hanno voce in capitolo anche gli enti locali. Come Comune e Regione. Perciò, scrive Panuccio in una lettera al ministro Dario Franceschini, se anche la commissione di esperti, che Roma nominerà per dirimere la questione, emettesse parere favorevole, Sgarbi avrebbe in mano solo una metà del lasciapassare. 

Tutto per via di quella sentenza del 2009, la 4.779 del 30 luglio. Un verdetto emesso proprio per i Bronzi. Allora la sesta sezione del Consiglio di Stato era stata chiamata a esprimersi sulla creazione di due copie delle statue. Il Ministero dei Beni culturali le presentava come una misura di tutela degli originali. Per Provincia, Comune di Reggio Calabria e altre associazioni (tra cui gli Amici del museo) era una forma di clonazione. I giudici amministrativi diedero ragione a Roma, spiegando che la valorizzazione di un bene culturale è attività distinta dalla tutela. E che la prima coinvolge «tutti i soggetti pubblici interessati» mentre la seconda è «prerogativa esclusiva dello Stato». Può essere catalogata come «valorizzazione» l’operazione Bronzi a Milano, volta a mostrare i guerrieri ai visitatori dell’Expo. Abbinando il verdetto al comma 2 dell’articolo 117 della Costituzione, che attribuisce a Stato e Regioni poteri concorrenti nella «valorizzazione dei beni culturali», Panuccio smonta le prerogative della commissione ministeriale nel caso del trasloco dei Bronzi: prima bisogna interpellare gli enti locali. Da cui finora sono arrivati solo pareri negativi. Ma il Comune di Reggio Calabria, sciolto per mafia, va al voto, come la Regione, dopo le dimissioni dell’ex governatore Giuseppe Scopelliti. Se valgono le regole del 2009, a Sgarbi non resta che sperare che i futuri interlocutori siano più disponibili.

di Luca Zorloni

luca.zorloni@ilgiorno.net

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