Sfida tra Brebemi e Milano-Venezia: la A4 è più veloce e costa meno

Un'ora e 13 minuti per 92 chilometri (fino alla stazione di Brescia) e il pedaggio costa 6,70 euro. Il traffico? Solo in uscita da Milano di Giambattista Anastasio

Il casello della A4

Il casello della A4

Milano, 24 luglio 2014 - Talvolta basta chiudersi nell’abitacolo della propria auto, infilare nella radio l’album di un cantante caro e allontanarsi giusto di qualche decina di chilometri da casa per ritrovare la saggezza antica degli adagi popolari: lasciare la strada vecchia per la nuova non sempre conviene. Non se si ha la necessità di raggiungere Brescia da Milano risparmiando tempo e denaro. In questo caso quella che può sembrare una scommessa rischiosa, ovvero prendere la vecchia A4, l’autostrada che collega Milano a Venezia, per avventurarsi sulla nuovissima Brebemi, si scopre essere, invece, una scommessa vincente. Perché si arriva prima a destinazione e si spende pure meno. Ed è una prova su strada effettuata ieri da "Il Giorno" a rivelarlo. Due cronisti e due auto come tante: utilitarie di città, 1200 di cilindrata. Partenza fissata per entrambi alle 16.18 da via Stradivari, zona Loreto, Milano. Le strade si divideranno presto, prestissimo, subito. Ma in modo consensuale: uno dovrà raggiungere la stazione ferroviaria di Brescia tramite la A4, l’altro tramite la Brebemi. Obiettivo: verificare quale dei due percorsi convenga di più. Il verdetto è già stato anticipato. Spazio, ora, al diario di viaggio. Lungo la vecchia A4, in questo caso. Sempre meglio viaggiare informati, come recitava una nota reclame: il navigatore prospetta, allora, un percorso di 92 chilometri per 1 ora e 15 minuti di viaggio. 

Bene, alle 16.18 ci si trova a scontrarsi con la realtà del traffico milanese: partiti, come detto, da via Stradivari, c’è da arrivare in via Palmanova per poter imboccare l’autostrada. Per percorrere l’estrema periferia nord-est della metropoli occorrono 12 minuti, complici gli autovelox installati proprio in via Palmanova. Alle 16.30 l’approdo in tangenziale, prima tappa: il casello di Agrate Brianza, porta di accesso alla A4. Ci si arriverà alle 16.38 come documenta il biglietto ritirato al casello. La barriera si alza, eccoci in autostrada. I primi chilometri sembrano quelli giusti per destare subito rimpianti. Mezzi pesanti in buon numero, diverse berline guidate da manager con le immancabili cuffie dello smartphone alle orecchie, utilitarie come quella che ci accompagna. La densità di veicoli per corsia è notevole: sognare la Brebemi, nuova di pacca e libera come il cielo, vien facile come sognare una spiaggia del sud del pianeta quando si è tra la selva di ombrelloni di Rimini. Invece andrà molto meglio del previsto: velocità di crociera di 120 chilometri orari, con scene da mille e un viaggio lungo un’autostrada, ovvero gli immancabili che si incollano dietro al baule e prendono a lavorare di abbaglianti come se l’asfalto stesse crollando sotto i pneumatici. Nessuna coda, solo piccoli rallentamenti nel tratto tra Seriate e Grumello, prima, e tra Palazzolo e Rovato, poi: qui il tachimetro non supera mai i 100 chilometri orari. Poteva sicuramente andare peggio. Risultato: alle 16.54, 36 minuti dopo la partenza, ci si lascia alle spalle l’uscita di «Bergamo-Orio Al Serio», alle 17.20 c’è da metter mano al portafoglio per pagare il pedaggio alla barriera di «Brescia Ovest», alle 17.31 il giro di chiave per spegnere il motore: la stazione di Brescia è lì, immersa nel suo via vai di persone. Bilancio: 92 chilometri percorsi in un’ora e 13 minuti, due in meno di quelli indicati dal navigatore, al prezzo di 6,70 euro, 7 centesimi di euro al chilometro. E c’è tempo pure per un caffè. Sì, perché il collega che ha preferito la Brebemi ancora non si vede.

giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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