A caccia di caprioli di notte: tentativo di bracconaggio sventato dalla Polizia provinciale

L'episodio è avvenuto in Val Cavallina nel comune di Endine Gaiano. Il bracconiere era munito di arma da fuoco e torcia; nello zaino attrezzatura tipica per caccia agli ungulati

Tentativo di bracconaggio sventato

Tentativo di bracconaggio sventato

Milano, 7 settembre 2015 - Scoperto e sventato un tentativo di bracconaggio nei confronti di ungulati dagli agenti del Nucleo Ittico Venatorio del Corpo di Polizia provinciale di Bergamo, in collaborazione con la vigilanza venatoria volontaria. L’episodio è avvenuto nei giorni scorsi in Val Cavallina nel comune di  Endine Gaiano; verso le 23 la pattuglia del Nucleo  Ittico Venatorio, in servizio per la  prevenzione di atti di bracconaggio, ha visto arrivare un’autovettura fuoristrada che si è fermata a  bordo di un prato e, successivamente, la luce di una torcia che illuminava il prato, individuando un  esemplare di capriolo intento a nutrirsiIl bracconiere munito di arma da fuoco a questo punto si è diretto cautamente verso l’ungulato  incamminandosi verso il bosco, illuminando ogni zona utile per la ricerca del capriolo; fermato  dagli agenti della Polizia Provinciale l’uomo ha tentato una breve fuga ma si è fermato dopo che gli  agenti, che lo hanno riconosciuto nell’identità, lo hanno chiamato per nome.

Una volta raggiunto l’uomo gli agenti hanno chiesto la consegna dell’arma, che risultava carica, e  della torcia, contestando la  violazione della legge 157/92 art.18 comma 2 per esercizio della caccia  in periodo di divieto generale e dell’articolo 13 comma 5 uso di mezzi vietati. Il soggetto – un cinquantenne residente in Valcavallina – ha ammesso la responsabilità di quanto  accertato negando però il suo interesse ad abbattere il capriolo, affermando di essere in cerca  di una  volpe in quanto specie ritenuta causa di danni – ma anch’essa, in questo periodo, specie protetta. Nello zaino rinvenuto all’interno dell’auto erano presenti attrezzature tipiche per caccia agli  ungulati: un coltello per scuoiare e due corde di cui una fornita di carrucola, infine in una custodia  era detenuto un visore notturno del tipo applicabile alla carabina. Si è proceduto pertanto al sequestro dell’arma, una carabina  munita di ottica di precisione e di  tutto quanto rinvenuto. Come noto la caccia agli ungulati si basa su regole precise tra cui l’assegnazione del capo al  cacciatore e, ovviamente, non può essere esercitata nelle ore serali e notturne.

“Il prezioso patrimonio faunistico del nostro territorio, costituito da cervi, camosci, stambecchi,  caprioli, aquile reali, falchi e da una moltitudine di altre specie di fauna selvatica è minacciato da  questi atti di  bracconaggio, che  vengono  prevenuti e contrastati grazie all’impegno degli uomini  del Nucleo Ittico-Venatorio del Corpo di Polizia Provinciale che, nonostante l’attuale clima di  incertezza sul futuro delle Province e della vigilanza, continua la propria attività istituzionale con  passione e competenza”  commenta il Consigliere provinciale delegato alla Polizia provinciale  Mauro Bonomelli.

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