Ribaltone Inter, Michael Bolingbroke: ecco l’uomo che ha dato dell’incapace all’ex patron

Manager globale, fedelissimo di Erick Thohir, lo definiscono il Re Mida dei ricavi di Giulio Mola

Michael Bolingbroke col presidente Erick Thohir a San Siro

Michael Bolingbroke col presidente Erick Thohir a San Siro

Milano, 25 ottobre 2014 - «Abbiamo incontrato l’Uefa perché nel passato si sono accumulate perdite che hanno portato al passivo... Abbiamo dovuto assicurare di essere pronti a sistemare quello che è andato storto nel passato. Ci sono norme che non permetteranno più la gestione di un club come in passato...». Parole pesanti come macigni, quelle pronunciate lunedì scorso a margine dell’Assemblea dei soci da Michael Bolingbroke, il CEO voluto da Erick Thohir. Esternazioni chiarissime, e che di fatto hanno ferito e fatto infuriare Massimo Moratti. Il quale, anche (e soprattutto) per questo, tre giorni dopo e n’è andato sbattendo la porta, perché il nuovo dirigente nerazzurro - dimostrando scarsa sensibilità e poco rispetto - gli ha dato praticamente dell’incapace.

Certo, a posteriori si dirà che non è così, che Bolingbroke non voleva offendere nessuno ma soltanto tendere una mano all’Uefa in vista dell’incontro del 7 novembre durante il quale potrebbero essere decise sanzioni nei confronti dell’Inter. Insomma, si cercherà di negare l’evidenza e il significato di parole che hanno fatto il giro del mondo. Ma chi è davvero il signor Bolingbroke, considerato da Thohir e soci il Re Mida dei ricavi? Il 48enne manager inglese è arrivato all’Inter lo scorso luglio e in soli cento giorni è riuscito ad imporre idee e strategie. “Brand“ è la parola d’ordine, e la s’incrocia, anche due-tre volte, in ogni discorso. Nel passato (oltre ad aver lavorato nella Jim Henson Company, creatrice dei notissimi pupazzi Muppets), è stato vicepresidente del Cirque du Soleil, trasformandolo in sei anni in un planetario spettacolo itinerante e facendone schizzare i fatturati.

Per chi lo conosce un buon motivo per definirlo il “mago della biglietteria“. Il calcio lo ha scoperto ormai 40enne: nel 2007 la famiglia Glazer, gli americani che comprarono il Manchester United, lo vollero al fianco dell’allora a.d. David Gill. Così Bolingbroke è diventato il capo della macchina organizzativa dei Red Devils: la sua gestione ha dato grandi risultati, visto che nel 2013 lo Unidet è diventato leader mondiale nei ricavi da “match day“ (botteghino più servizi legati al giorno del match): ben 127 milioni, un’enormità contro i 20 dell’Inter. Poi il contatto con Thohir: un occhio al Dc United prima di occuparsi dell’Inter da dirigente globale. Fino a scatenare le dimissioni di Moratti...

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