Expo, arrivano i primi numeri: si chiude il 2015 con 14,9 milioni

Il bilancio in primavera. L’ad Sala prosegue fino a fine gennaio. In vendita le statue e i mercati del premio Oscar Dante Ferretti

SIMBOLO Turisti assistono allo spettacolo dell’Albero della vita. Nei riquadri a destra: in alto un ristorante del sito, in basso, una delle statue di Dante Ferretti ora in vendita(Newpress)

SIMBOLO Turisti assistono allo spettacolo dell’Albero della vita. Nei riquadri a destra: in alto un ristorante del sito, in basso, una delle statue di Dante Ferretti ora in vendita(Newpress)

Milano, 22 dicembre 2015 - Le risposte complete arriveranno solo nella primavera dell’anno prossimo, quando Expo chiuderà il bilancio 2015. Tuttavia ieri sera il consiglio d’amministrazione della spa pubblica ha aperto il libro dei numeri e comunicato i primi quattro dati di consuntivo. Gli organizzatori chiudono il 2015 con un margine operativo lordo (mol) di 14,9 milioni di euro e un patrimonio netto che dovrebbe attestarsi sui 14,2 milioni di euro. Il conto è presto fatto, come comunica la società in una nota: il mol, infatti, «deriva da ricavi pari a 736,1 milioni di euro e costi di gestione del valore di 721,2 milioni di euro», questi ultimi leggermente inferiori alla previsione di 800 milioni di euro.

La partita dei conti del grande evento, tuttavia, è appena iniziata: a pesare su entrate e uscite, infatti, ci sono questioni ancora aperte. A cominciare dal numero esatto di biglietti venduti e dal prezzo medio. Si tratta della voce principale di bilancio. Prima di aprire i cancelli, gli organizzatori avevano calcolato che circa metà dei costi di gestione sarebbe dovuta arrivare dai biglietti e che, per questo, ne sarebbero serviti almeno 20 milioni, a un prezzo medio di 22 euro prima e di 19 euro poi. Alla fine dei sei mesi Expo spa ha dichiarato di aver emesso 21,5 milioni di ticket, che moltiplicati per 19 euro consegnerebbero nelle casse di via Rovello 408 milioni di euro. Un risultato in linea con le attese, ma non ancora confermato.

Non è arrivata a un verdetto definitivo la trattativa sugli extracosti per quattro maxi-appalti: Palazzo Italia, vie d’acqua e architetture di servizio (la più avanti), piastra e rimozione delle interferenze. C’è poi l’incognita dei beni che la società dismette e del volume di ricavi che potranno fruttare. Il conto resterà aperto per tutto il 2016. Fino al 21 gennaio, ad esempio, è aperto il bando per acquistare le 159 bandiere di Expo, distribuite tra Milano, Rho, Pero e Vittuone, le 22 statue del «Popolo del cibo» e i sette mercati creati dallo scenografo premio Oscar Dante Ferretti, l’installazione «Agorà» e infine il padiglione dislocato al polo fieristico di Rho. Ancora: vanno calcolate le royalties dagli sponsor e dagli scontrini di ristoranti e negozi, così come l’esito della gestione dei parcheggi. In sei mesi solo le aree di Arese e Merlata hanno accolto un milione 90.044 auto, circa seimila al giorno. Ben al di sotto delle aspettative, visto che il solo parcheggio di Arese avrebbe potuto ospitarne 11mila.

Dopo aver presentato le proprie dimissioni, l’amministratore delegato Giuseppe Sala, in corsa per le elezioni comunali di Milano, resterà in sella fino a fine gennaio. Per lo sfidante Corrado Passera, tuttavia, «i dati forniti sono volutamente incompleti: si parla genericamente di ricavi –, di costi e non comprendono né oneri finanziari né ammortamenti, né poste straordinarie». Replica a stretto giro Sala: «Passera si è dimenticato del suo passato in banca e di come si formi un bilancio. I conti di Expo sono certificati dai revisori esterni».

luca.zorloni@ilgiorno.net

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