Oggi, 30 luglio Barbara Berlusconi e Adriano Galliani festeggiano il loro compleanno

Doppio brindisi, scherzo del Diavolo. Due generazionia confronto: lei è il futuro, lui la storia. I managare hanno firmato una tregua per il bene della squadra e del club: l'obiettivo comune è tronare a vincere di Giulio Mola

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Milano, 20 luglio 2014 - Lei giovane, innovativa, ambiziosa, esuberante, ribelle. Lui conservatore, riflessivo, astuto, passionale, permaloso. Lei, Barbara Berlusconi, è “la figlia del capo”, etichetta di cui da sempre cerca di liberarsi. Lui, Adriano Galliani, del capo è “l’amico e socio in affari”, da sempre. Lei festeggerà oggi i suoi primi 30 anni, lui ne compirà (sempre oggi) ben 70. Questo 30 luglio luglio verrà ricordato in modo particolare in Casa Milan. È il giorno del compleanno dei due amministratori delegati rossoneri: due persone molto diverse, unite, però, dall’amore per il Milan e da Silvio Berlusconi. Due “formazioni” diverse: lei è l’ultima arrivata nell’ambiente rossonero, ma ha già le idee chiarissime visto che in pochi mesi, grazie all’aiuto di pochi ma fidatissimi collaboratori, ha inaugurato il nuovo quartier generale del club, trasferendo gli uffici dalla storica sede di via Turati alla più periferica via Rossi; lui, da sempre, ha vissuto mangiando pane e pallone, passando prima dal Monza per poi arrivare al Milan. Due generazioni all’opposto, idee quasi totalmente diverse anche su come rifondare l’universo calcistico, non solo il Milan. Galliani appoggia Tavecchio (il dirigente scivolato sulla buccia di banana), lady B. spinge per Albertini ed il ricambio generazionale. Entrambi però sono innamorati di Milan. Grande disponibilità nei confronti dei tifosi (anche se questi ultimi da un po’ di tempo hanno cominciato a contestare il buon Adriano, rinfacciandogli colpe e fallimenti delle ultime difficili stagioni della squadra) e il cuore solo a tinte rossonere. Hanno caratteri, idee e personalità diverse, si diceva; non hanno potuto mascherare i primi screzi quando Barbara decise di irrompere sul ponte di comando del club, ma ora sembrano uniti. Che sia pace vera o tregua armata possono saperlo solo loro.  Di certo per il bene della società e per il volere del patron Silvio, volenti o nolenti i due devono andare d’accordo. Magari oggi non spegneranno insieme le candeline, però c’è da aspettarsi una telefonata in cui decidano almeno di scambiarseli. Se è vero che Adriano Galliani è stato il passato (ben 28 anni) del club, con cui ha condiviso gioie (tante) e dolori (pochi), e se è vero che Barbara è il futuro della società (con o senza soci di minoranza stranieri che vogliano investire) anche perché l’età è dalla sua parte, non si può non sottolineare che il presente, il complicato presente, e il suo processo di ricostruzione è di entrambi. Un ciclo è terminato, di leader nello spogliatoio non ce ne sono più e per riportare il Milan nei posti che gli compete, soprattutto in Champions (“il suo habitat naturale”, dixit il dirigente brianzolo) c’è bisogno dell’entusiasmo di Barbara e dell’esperienza di Adriano Galliani. Buon compleanno ad entrambi e soprattutto in bocca al lupo e buona fortuna. Nei prossimi mesi ne avranno entrambi bisogno.

di Giulio Mola

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