Estorsione, sfruttamento della prostituzione e spaccio: presa banda di cinesi

Un sodalizio criminale composto da giovani orientali, appartenenti alla comunità milanese. I carabinieri hanno eseguito nove misure di custodia cautelare. La banda stava prendendo il posto dei fratelli Wu, i leader del gruppo criminale cinese che comandava nella Chinatown e che sono finiti in carcere nell'ambito di una grossa operazione nell'ottobre 2014

Shaboo

Shaboo

Milano, 22 maggio 2015 - Si è conclusa con l'esecuzione di nove misure di custodia cautelare, nei confronti di altrettanti soggetti di nazionalità cinese, appartenenti alla comunità milanese, una complessa attività d’indagine dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Milano.  L’attività ha documentato l’esistenza di un sodalizio criminale composto da giovani orientali, dediti all’estorsione ai danni di connazionali, allo sfruttamento di prostitute cinesi ed allo spaccio di “Ice” e “Shaboo”, i nuovi stupefacenti a base di metamfetamina cloridrato. Lo shaboo, in particolare, è la droga più diffusa nella comunità filippina e negli ultimi anni ha iniziato a prendere piede anche in quella cinese.

La banda fermata dai carabinieri stava prendendo il posto dei fratelli Wu, i leader del gruppo criminale cinese che comandava nella Chinatown milanese e che sono finiti in carcere nell'ambito di una grossa operazione nell'ottobre 2014I nove arrestati, che hanno tra i 22 e i 29 anni, rispondono a vario titolo  di sfruttamento della prostituzione, spaccio di shaboo, lesioni aggravate, estorsione e rapina a mano armata. Uno di loro era già stato arrestato con i Wu e ora è stato raggiunto in carcere da una nuova ordinanza custodiale. Si tratta di Z.L., 26 anni, che lo scorso aprile era stato vittima di un pestaggio con bastoni da parte del nuovo gruppo criminale, nell'ambito della lotta di potere per prendere il posto dei fratelli Wu. In quell'occasione aveva riportato un'emorragia cerebrale ed era assunto al ruolo di leader W.B. detto Chang Ren ("uomo alto") in virtù della sua elevata statura, 26 anni, che si era occupato in prima persona del pestaggio del rivale e ha partecipato lo scorso maggio alla rapina più cruenta messa a segno dalla banda ai danni di un centro massaggi. I malviventi si erano presentati armati di pistola nel centro e avevano rotto il naso alla titolare, per rapinarla di 250 euro. Il giovane è stato arrestato a casa della fidanzata in zona Lorenteggio e gli sono stati sequestrati 70 grammi di shaboo e un machete.

L'inchiesta, denominata Nuova China, è ancora una volta coordinata dal pubblico ministero Luigi Luzi e le ordinanze di arresto sono state firmate sempre dal giudice per le indagini preliminari Chiara Valori. In base a quanto ricostruito dai carabinieri del nucleo investigativo, gli indagati estorcevano denaro ai commercianti cinesi che con le loro denunce hanno dato una svolta alle indagini, e sfruttavano dieci connazionali che si prostituivano in appartamenti privati del quartiere di Paolo sarpi. Le ragazze si offrivano a cinque o sei clienti cinesi al giorno per 30 euro a rapporto e ne consegnavano il 10 per cento agli sfruttatori. Anche la droga, tipicamente diffusa nella comunità filippina, veniva spacciata a clienti cinesi con cadenza quotidiana. Anche i due cinesi arrestati a marzo per l'omicidio di Hu Xipu, 36 anni, avvenuto il 27 febbraio in via Signorelli, vengono collegati dai carabinieri a questo gruppo criminale. La sparatoria, in cui era rimasto ferito anche un 37enne, era nata infatti da una contrapposizione della banda con alcuni cinesi appena usciti dal carcere, sempre nell'ambito della lotta per il possesso del territorio. L'episodio non risulta tra le contestazioni della banda perché i due autori dell'omicidio - legati al gruppo - sono stati arrestati poche ore dopo dai carabinieri.

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