Sperimentazione, i ricercatori contro la candidata Balzani

I ricercatori hanno dichiarato di essere rimasti "negativamente colpiti dalle dichiarazioni sulla 'vivisezione' rilasciate dalla candidata alle primarie del centrosinistra"

Topolino da laboratorio in una foto Ansa

Topolino da laboratorio in una foto Ansa

Milano, 19 gennaio 2016 - La ricerca biomedica contro la candidata alle primarie del centrosinistra milanese Francesca Balzani. Ricercatori come il Direttore dell'Istituto Mario Negri Silvio Garattini, il prorettore dell'Università di Milano Chiara Tonelli, Francesca Pasinelli di Telethon, Luca Guidotti del San Raffaele e Giuliano Grignaschi di Research4Life hanno dichiarato di essere rimasti "negativamente colpiti dalle dichiarazioni sulla 'vivisezione' rilasciate dalla candidata alle primarie del centrosinistra".

I ricercatori lo hanno affermato in un documento che hanno sottoscritto e che così prosegue: «Milano riveste un ruolo centrale nel panorama della ricerca biomedica italiana, ritenuta giustamente come una delle leve su cui far poggiare la ripresa, non solo dell'economia del Paese. Proprio per questo preoccupano le dichiarazioni di chi si candida al governo della città senza conoscere l'importanza dei necessari percorsi del metodo scientifico».

I firmatari fatto riferimento alle dichiarazioni rilasciate da Balzani nel corso di un'intervista e in cui, parlando delle sue battaglie politiche al Parlamento europeo, ha ricordato il voto sulla direttiva europea sulla vivisezione. «Devo dire - ha detto - che prendere posizione contro questa direttiva che porta veramente ad un allineamento al ribasso alle normative dei vari Paesi, è stata una delle battaglie più emozionanti».

Anche i giovani ricercatori di 'Pro-Test Italia', impegnati in campo biomedico, «già preoccupati per il futuro della ricerca nel nostro Paese», hanno trovato «sconcertante la dichiarazione di Francesca Balzani contro l'utilizzo degli animali nella sperimentazione scientifica, da lei assurdamente chiamata 'vivisezione'. È preoccupante - affermano in un loro documento - che nel 2016 il primo distretto italiano della ricerca biomedica possa venir governato da una candidata che dimostra di non avere una corretta conoscenza dei problemi della Scienza».

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