Mercoledì 24 Aprile 2024

Il 2015 anno della ribalta: l’Azerbaigian investe 15 milioni nell'Expo

Baku partecipa per la prima volta con un proprio padiglione e mostra il lato amichevole dell'ex Repubblica Urss cresciuta a gas e petrolio

Expo 2015

Expo 2015

Milano, 2 dicembre 2014 - Per L’Azerbaigian il 2015 sarà l’anno della ribalta. Tra la prima edizione dei Giochi europei nella capitale Baku e il primo padiglione autonomo mai presentato in un’Esposizione universale, come sarà quello costruito per la manifestazione di Milano, l’ex Repubblica sovietica, da vent’anni saldamente in mano alla famiglia Aliyev, storico alleato del Cremlino, intende mettere in mostra tutte le credenziali per essere accolta nei salotti buoni dell’Europa occidentale. Stanze delle quali, se pure non ha ancora le chiavi, già controlla le tubature, visto che proprio in Azerbaigian partirà il gasdotto transadriatico Tap, 870 chilometri di tubo per convogliare il metano dalle coste del Mar Caspio alle case della vecchia Europa e che ha già trovato l’opposizione dei Comuni del Salento, dove approderà l’infrastruttura.

Niente di tutto ciò però troverà posto nei mille metri quadri di padiglione che Baku sta costruendo nel sito di Rho-Pero. Qui si racconta il crocevia di climi e popoli tra Asia ed Europa, l’agricoltura tradizionale. C’è anche una finestra virtuale aperta su Baku, che permetterà ai visitatori di Expo di parlare con i passanti azeri. Lontano dai pozzi di petrolio che hanno arricchito il Paese e lo hanno consegnato nelle mani degli oligarchi dell’energia. I fautori del nuovo volto high-tech della capitale, che a Expo concluso accoglierà il padiglione per farne un centro di intrattenimento.

Il palazzo azero è stato progettato e costruito dallo studio italiano Simmetrico, che diciotto mesi fa ha vinto la gara internazionale per l’appalto da 15 milioni di euro. L’edificio spicca per le sue tre sfere di vetro, montate insieme con giunti intelligenti che sono già diventati un brevetto mondiale. L’Azerbaigian è uno dei pochi Paesi che ha firmato il protocollo di legalità negli appalti di Expo. Ed è uno dei più avanti nei lavori tra i 54 che costruiscono un proprio padiglione: ha terminato la struttura esterna, al più tardi entro fine dicembre passerà agli allestimenti. Anche Angola, Kuwait e Cile sono a buon punto. La Francia ha dato un’accelerata in questi giorni. L’Argentina, che in estate aveva confermato l’adesione, ha consegnato di recente a Expo spa il progetto dettagliato del padiglione, fase preliminare all’ingresso sul sito.

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