Accordo Armani-Comune, il Museo della moda si farà

L'esposizione accoglierà le creazioni dello stilista piacentino. La location potrebbe essere in uno stabile ristrutturato in via Bergognone di Massimiliano Mingoia

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Milano, 25 luglio 2014 - L'accordo tra Comune e Giorgio Armani si tradurrà nella realizzazione di un Museo della moda, del design e dell’arte all’interno di un immobile industriale dismesso in via Bergognone, che sarà ristrutturato. Un’operazione a costo zero per l’amministrazione municipale. Dopo l’anticipazione del Giorno sull’intesa con lo stilista approvata dalla Giunta Pisapia venerdì scorso, Palazzo Marino svela i particolari della «collaborazione nel campo delle attività culturali ed espositive». Pace fatta, ormai, tra Comune e «Re Giorgio», dopo le tensioni degli ultimi anni, con Armani mai tenero nei confronti delle amministrazioni che si sono succedute alla guida della città. Durissime le sue frase su «Milano come un suk». Acqua passata. Si volta pagina. Lo afferma lo stesso stilista: «Sono lieto di aver trovato piena sintonia per questo progetto con il Comune e le istituzioni milanesi, che hanno dimostrato sensibilità e attenzione verso un settore così importante per l’economia cittadina di oggi e domani». «Re Giorgio» si riconcilia con la sua città d’adozione sul fronte dei rapporti con l’amministrazione comunale: «È Milano la città dove ho scelto di vivere e di lavorare, e che è stata per me una dura, leale maestra. Mi ha insegnato che niente si ottiene a caso, ma che si possono raggiungere i più difficili traguardi con l’impegno quotidiano, che la riservatezza è una virtù che non esclude colore e senso dell’accoglienza, che quello che oggi si pensa qui, domani lo penserà il paese. Ho sempre pensato che il mio lavoro in altre città sarebbe stato diverso e che difficilmente il mio stile sarebbe stato così fortemente italiano e nello stesso tempo internazionale». Ed ecco la conclusione di Armani: «Ho deciso di mettere a disposizione della mia città il frutto del mio lavoro, fatto non soltanto di abiti, ma anche di senso della materia ed esperienza. Ho ritenuto che potesse essere interessante per tutti. In particolare, per i giovani che si avvicinano numerosi alla moda e al design, e che in questo patrimonio potranno trovare ispirazione e spunti per dare vita a nuove idee e alle aziende del futuro. Quel futuro che bisogna imparare a costruire giorno per giorno». In Comune c’è soddisfazione per l’intesa dello stilista, frutto soprattutto di una serie di colloqui con il sindaco Giuliano Pisapia dallo scorso dicembre a oggi. Una collaborazione rafforzata dall’ingresso della griffe in Galleria Vittorio Emanuele e dalla realizzazione, seppur con più di un ritardo, del nuovo Palalido griffato Armani. Il nuovo spazio espositivo, realizzato interamente con risorse private, «potrà partecipare alla rete museale del Comune — si legge nella delibera — mediante iniziative di valorizzazione delle risorse culturali e cittadine con progetti di carattere nazionale e internazionale». Il Museo ospiterà la collezione permanente di abiti, disegni, immagini dello stilista, ma anche mostre d’arte tematiche legate a moda e design. Agevolazioni per over 65enni e studenti. Spazi anche per la formazione, la ricerca e lo studio. Soddisfatta la vicesindaco Ada Lucia De Cesaris: «Milano avrà un nuovo spazio espositivo grazie alla collaborazione tra pubblico e privato nell’ottica di una città sempre più europea e internazionale». Chiosa l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno: «Il nuovo spazio espositivo Armani si inserisce perfettamente nel processo di cambiamento in atto nella zona di via Tortona».

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