Giovedì 2 Maggio 2024

Expo cerca l’impresa di pulizie: blindata la gara a rischio clan

Gli escamotage: limite ai subappalti e listino prezzi bloccato. Tra Cantone e sindacati, passa la linea di Cgil-Cisl-Uil sui criteri per l'assegnazione

LAVORI Operai sul sito di Rho-Pero

LAVORI Operai sul sito di Rho-Pero

Milano, 15 gennaio 2015 - È uno degli appalti più delicati di Expo, quello per la pulizia di sito. Più che per il valore dei lavori – nel complesso, oltre 12 milioni di euro –, per la minaccia di infiltrazioni dei clan mafiosi, che, com’è dimostrato, là dove ci sono servizi, fiutano la preda. Tanto che la società guidata dal commissario unico Giuseppe Sala ha impiegato oltre due mesi per scrivere il bando (pubblicato lo scorso 31 dicembre). L’appalto andava blindato. A cominciare dai criteri di aggiudicazione, al centro di un botta e risposta serrato tra il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), Raffaele Cantone, e i sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil.

Alla fine l’hanno avuta vinta questi ultimi, sostenitori dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Ossia di quella gara che valuta l’offerta dei concorrenti sulla base di criteri tecnici. Cantone avrebbe preferito il massimo ribasso (l’appalto con lo sconto più alto) perché, spiegava, «il problema è che quando si fa l’offerta economicamente più vantaggiosa, bisogna che non ci siano eccessi di moventi discrezionali». Leggi: che i criteri del bando non siano tagliati come un abito su misura. Tuttavia i sindacati temevano che, concorrendo sul prezzo più basso, le imprese presentassero offerte artificiosamente scontate, facendo ricadere i ribassi sulle buste paga del personale. Da qui la spinta di Cgil, Cisl e Uil sul capitolato tecnico. Expo ne ha stilato uno di oltre 84 pagine, definendo nello specifico tempi e modi con cui gli addetti alle pulizie dovranno tirare a lucido il sito.

«Nel complesso, va bene», è la valutazione di Stefano Franzoni, responsabile Expo per Uil Milano: «Sala ha mantenuto gli impegni». Nello specifico, i sindacati plaudono all’inserimento della clausola che impegna il vincitore dell’appalto ad attenersi agli stipendi previsti dai contratti collettivi del lavoro. Niente di fatto, invece, sul limite da applicare alla percentuale dei lavori che il fornitore potrà dare in subappalto. Cgil, Cisl e Uil avevano proposto di imporre un limite del 30% del valore dell’appalto, per sfoltire il sottobosco di imprese che possono concorrere a una fetta di torta, dove più facilmente si intrufolano gli artigli dei clan. Tuttavia i tecnici di via Rovello hanno alzato un altro tipo di barriera, introducendo un tetto massimo al ribasso che l’aggiudicatario potrà applicare ai lavori che girerà ad altre società (il 20% dei prezzi decisi dal bando) e il divieto di creare catene di subappaltatori (un gradino al massimo).

La gara della pulizia assegnerà servizi per 12 milioni e 671mila euro ed è divisa in quattro tranche: le prime tre – rispettivamente da 3,8 milioni di euro, 5,2 milioni e 2,9 milioni – riguardano altrettante fette del sito di Rho-Pero (ovest, centro ed est), la quarta i servizi di disinfestazione e derattizzazione sull’intera superficie del parco (575mila euro). L’appalto per i primi tre settori è tagliato per imprese medio-grandi: le società infatti dovranno dimostrare di avere volumi di affari tra i quattro e i sei milioni di euro, di aver incassato negli ultimi tre anni almeno il doppio del valore del lotto per cui concorrono e di avere tra i 200 e i gli oltre 400 dipendenti.

D’altronde, il sito avrà la popolazione di una città: dalle 90mila persone stimate durante la settimana alle 250mila delle giornate «bollino nero», ovvero i weekend di giugno, le ultime settimane e le festività. Tanto che Expo ha previsto una serie di variabili, ossia extracosti al pacchetto assegnato con il bando. Tutti dettagliati in un listino prezzi a cui attenersi. Nella speranza di evitare sorprese a consuntivo.

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