LIBRI A CONFRONTO DI ANTONIO CALABRO' Economia e sostenibilità: verso un futuro migliore

Economia globale. Tensioni, pericoli, paure legate ai cambiamenti radicali che stiamo vivendo. Ma anche straordinarie opportunità: “Con l’impegno congiunto di ognuno di noi possiamo essere la prima generazione che sradica la povertà estrema e l’ultima generazione che affronta il cambiamento climatico come minaccia alla nostra stessa esistenza”, sostiene Ban ki-Moon, segretario generale dell’Onu.

Libri a confronto di Antonio Calabrò

Libri a confronto di Antonio Calabrò

Milano,  23 maggio 2015 - Economia  globale. Tensioni, pericoli, paure legate ai cambiamenti radicali che stiamo vivendo. Ma anche straordinarie opportunità: “Con l’impegno congiunto di ognuno di noi possiamo essere la prima generazione che sradica la povertà estrema e l’ultima generazione che affronta il cambiamento climatico come minaccia alla nostra stessa esistenza”, sostiene Ban ki-Moon, segretario generale dell’Onu. Proprio su questa scia Jeffrey D. Sachs, uno dei suoi più autorevoli consiglieri, direttore dell’Earth Institute, parla de “L’era dello sviluppo sostenibile”, pubblicato in Italia da Università Bocconi Editore. È un saggio voluminoso, denso di dati e fatti, ricco di analisi, ma anche scritto con la chiarezza competente di chi cerca una chiave di lettura originale e tutt’altro che catastrofista delle straordinarie e contrastanti mutazioni che stiamo vivendo. Sachs parla di “una società interconnessa come mai prima d’ora”, con conseguenze d’ogni tipo su idee, culture, business, tecnologie ma anche su redditi, condizioni alimentari, salute. E ambiente: “Condividiamo l’euforia per la nuova era dell’informazione, ma anche le preoccupazioni per possibili sconvolgimenti ambientali su scala planetaria”. Serve dunque una radicale trasformazione non solo nel pensare l’economia, ma anche nel governare, su larga scala, fenomeni sociali, politici ed economici di grande complessità. Sta qui, l’indicazione dello “sviluppo sostenibile”, ambientalmente e socialmente. Prendendo atto che tutto si può fare tranne che rinchiudersi egoisticamente (e inutilmente) nell’angusto cortile di casa. Sachs alimenta pensieri grandi e ambiziosi, fuori dai miti snob della “decrescita”. E pone questioni che investono pure le dimensioni normative ed etiche, le regole di governance dell’economia, ma anche i progetti di costruzione di nuove scelte di inclusione sociale, di scrittura di nuovi “patti generazionali” (soprattutto in un’Europa che invecchia ed è sotto tensione per i grandi flussi migratori in corso). La sostenibilità, infatti, va giocata nel tempo lungo. Verso un mondo migliore. Sono temi che ricorrono anche nelle pagine di “Next – Una nuova economia è possibile”, di Leonardo Becchetti, economista all’Università di Tor Vergata a Roma, pubblicato da Albeggi e curato da Franco Menaglia: inedite responsabilità degli attori economici (gli imprenditori, i lavoratori ma anche e soprattutto i consumatori), innovative sfide della crescita economica e delle sue compatibilità: etica e sviluppo, produzione e consumo, diritti e doveri devono trovare migliori equilibri, difficili per quanto siano. Già, il corso sinuoso delle cose… “Tempo guadagnato”, scrive Wolfgang Streeck, direttore del Max Planck Institut per la ricerca sociale di Colonia, per Feltrinelli: un’analisi puntuta e polemica sulla “crisi rinviata del capitalismo democratico”, sui limiti dell’euro e sulle ideologie del neo-liberismo, sul passaggio dallo Stato fiscale allo Stato debitore e sui poteri crescenti di tecnocrazie che mettono in discussione il “patto sociale” su cui si sono fondate le democrazie occidentali e compromettono “una stabilità economica e sociale”. Crisi, appunto. Ma anche nuovi orizzonti. Come quelli documentati in “Gulf&Med – Il mercato, gli investimenti e la finanza islamica”, un volume di Fondazione Istud e Mondadori Università curato da Maurizio Guandalini e Victor Uckmar: “Hub italia, business per la crescita”, si dice, raccontando l’espansione degli investimenti che dai paesi arabi arrivano anche qui da noi. Un’opportunità di sviluppo.

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