Seveso, 10 indagati. Ma in agosto partono i lavori sulla vasca

Svolta nell’inchiesta sulle esondazioni del Seveso. La Procura avrebbe iscritto una decina di persone nel registro degli indagati

Milano, il Seveso esonda

Milano, il Seveso esonda

Milano, 29 giugno 2016 - Svolta nell’inchiesta sulle esondazioni del Seveso. La Procura avrebbe iscritto una decina di persone nel registro degli indagati, tra i quali spiccano i nomi dell’ormai ex sindaco Giuliano Pisapia, del governatore Roberto Maroni e del suo predecessore Roberto Formigoni. L’ipotesi: disastro colposo, in relazione agli straripamenti in serie che hanno colpito nel 2014 i quartieri di Niguarda e Isola. Il passo dei pm si fonda sulle verifiche compiute dagli esperti della Forestale sugli scarichi lungo il corso del torrente e sulla perizia redatta dall’ingegner Luigi Natale, che ha posto in evidenza, tra le altre cose, la pluridecennale inerzia delle istituzioni sul fronte della prevenzione delle alluvioni. "È necessario che Maroni spieghi ai milanesi che cosa ha fatto per evitare gli allagamenti del Seveso – va subito all’attacco Gianmarco Corbetta, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Pirellone – e che chiarisca se nei prossimi mesi potrà lavorare per la Lombardia o passerà il tempo a difendersi nei tribunali". Di tutt’altro tenore, ovviamente, il commento dell’assessore regionale al Territorio Viviana Beccalossi, che si dice niente affatto sorpresa: "Sono due anni – spiega – che la Procura chiede documentazione a supporto di questa indagine, che è partita due anni fa contro ignoti, e la Regione Lombardia ha sempre collaborato". In ogni caso, chiosa l’esponente della Giunta Maroni, "io da amministratore mi sento a posto con la coscienza, perché abbiamo fatto tutto il possibile: stiamo cercando di porre rimedio a quanto non fatto o fatto male negli ultimi 40 anni, non senza fatica e non senza costi". Più o meno gli stessi concetti espressi da Fabio Pizzul e Laura Barzaghi, consiglieri regionali del Pd: "Come mai un’indagine a carico anche di chi ha fatto di più e meglio in questi anni per risolvere il problema del Seveso?".

Del resto, aggiungono, "se per le legislature passate è vero che la situazione non è mai stata presa in mano seriamente, per quella in corso Regione e Comune, grazie ai soldi stanziati dal Governo, hanno dato avvio agli interventi più importanti". Affermazione difficilmente contestabile, a dire il vero, visto che tra qualche settimana entrerà – seppur con qualche ritardo rispetto all’iniziale tabella di marcia fissata dalla struttura di missione di Palazzo Chigi – nel vivo il piano anti-piene del Seveso: entro l’estate, probabilmente ad agosto, inizieranno 15 mesi di lavori per la realizzazione della vasca di laminazione di Senago, considerata strategica nell’economia di un progetto che prevede la creazione di una sorta di ombrello protettivo a nord di Milano. Bisognerà verosimilmente attendere invece il 2017 per l’avvio dei cantieri nelle altre tre aree individuate come location per altrettanti bacini di contenimento delle acque del fiume maledetto: Parco Nord, Lentate sul Seveso e Paderno Dugnano-Varedo.

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