Gli adolescenti e l'alcol, "Arrivano ubriachi fradici e a volte in coma etilico. Il primo bicchiere a 12 anni"

Luca Bernardo del Fatebenfratelli: una moda letale di Marianna Vazzana

Alcol a fiumi

Alcol a fiumi

Milano, 29 marzo 2015 - Adolescenti e alcol. «Non c’è Pronto soccorso milanese che ogni weekend non accolga ragazzi sotto i 18 anni ubriachi. In particolare penso al Fatebenefratelli, al Buzzi e al San Carlo». Parla il dottor Luca Bernardo, Direttore della Casa pediatrica del Fatebenefratelli.

Qual è il dato più allarmante? «Innanzitutto, il fatto che si sia abbassata l’età del primo contatto con l’alcol. Oggi il 13 per cento degli adolescenti beve un bicchiere di vino per la prima volta a 11 anni e 8 mesi. Il vino, molto più dei liquori e molto più della birra. E la fascia d’età più a rischio è quella tra i 16 e i 17 anni. Alcuni virano sull’etilismo, sindrome patologica determinata dall’assunzione acuta o cronica di grandi quantità di alcol. A quell’età, insomma, si rovinano, come certi adulti. E poi ci sono fenomeni particolari, mode che toccano in particolare la fascia di età tra i 14 e i 17 anni».

ESPERTO Luca Bernardo

Di che mode si tratta? «C’è il cosiddetto Lemon party (un gioco di parole dal milanese “limonare”, ndr): si programmano delle feste in cui i ragazzi si appuntano sul maglione o sulla camicia dei disegni di limoni ritagliati. Le ragazze si avvicinano e baciano i ragazzi. Si tratta di baci profondi, col rischio di trasmettere la mononucleosi o altre patologie a trasmissione salivare. A quel punto, dopo aver dato il bacio, afferrano il limone che vale un free drink, una bibita alcolica gratis, offerta dal ragazzo. Alcune accumulano talmente tanti drink da non riuscire a reggersi in piedi. E poi c’è il fenomeno del binge drinking, l’assunzione di più super alcolici uno dietro l’altro. Si parla di una quantità spropositata: da 5 a 7 bicchieri di seguito. Avvengono delle vere e proprie gare, in particolare nelle discoteche. E questo crea seri problemi, sia perché molti finiscono in coma etilico e sia perché diversi ragazzi si mettono alla guida in uno stato di ubriachezza tale da non poter non causare incidenti. Un pericolo per sé e per gli altri».

Solitamente chi accompagna i ragazzi al Pronto soccorso? «Solitamente viene chiamata l’ambulanza, oppure - questo capita molto frequentemente - sono gli stessi amici ad accompagnarli, preoccupati. Presentano deficit nella deambulazione, nell’orientamento, hanno nausea e in più uno stato di alterazione dell’umore. Molti infatti manifestano aggressività».

E il quadro peggiora se all’alcol si aggiunge la droga... «Certamente. Molti assumono contemporaneamente sostanze alcoliche e cannabis. Questo è deleterio, porta a uno stato di alterazione gravissimo».

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