Piantati 70mila alberi nei quartieri. Prunus e tigli le specie più diffuse

L’assessore Bisconti: «Rispetto a cinque anni fa il saldo è positivo»

Alcune persone si rilassano al parco Sempione

Alcune persone si rilassano al parco Sempione

Milano, 27 marzo 2016 - Quando Claudio Abbado promise di tornare alla Scala (era il 2008, giunta Moratti), il cachet richiesto fu molto particolare: 90mila nuovi alberi. Poi il maestro tornò (nel 2012 giunta Pisapia), la promessa non era stata mantenuta. Eppure quattro anni dopo sembra che il patrimonio arboreo milanese finalmente si sia arricchito di nuovi esemplari e se non si raggiungono i 90mila voluti dal maestro scomparso nel 2014, poco ci manca. Sono infatti 70mila i nuovi alberi messi a dimora negli ultimi cinque anni. Per un patrimonio arboreo di 260mila piante. Gli alberi censiti a fine 2011 su tutto il territorio comunale erano 191.833. Oggi (al 24 marzo) sono 258.724. «Il “saldo positivo” di questi cinque anni – spiega palazzo Marino – è di quasi 67mila alberi a conclusione della stagione di piantumazione 2015-2016. E per le specie scelte, emergono diverse novità: il settore del Verde del Comune ha privilegiato infatti piante più resistenti e resilienti, promuovendo al contempo una presenza più marcata di alberi da fiore per tutelare la biodiversità. Ecco allora che si è puntato molto su querce, tigli, peri e meli per arricchire il patrimonio arboreo della nostra città».

Nel dettaglio negli ultimi cinque anni sono stati piantumati 4.596 prunus, 2.891 tigli, 2.287 querce, 1.526 cercia, 1.124 peri, 556 meli, 898 ibischi, 473 magnolie, 637 ginkgo. «Il nostro impegno costante – ha spiegato l’assessora al Verde, Chiara Bisconti – ci ha portato a piantumare in cinque anni quasi 40mila alberi nei quartieri e 30mila nei parchi legati alla città. Un lavoro quotidiano per rendere la nostra Milano più bella, vivibile e sostenibile ». Il Comune segnala anche il tasso di “mortalità” delle piante che è stato costante, pari all’1% annuo tra le nuove piantumazioni. Invece, gli inevitabili abbattimenti degli alberi che gli agronomi hanno registrato come malati o pericolosi per la cittadinanza per possibili cadute di tronco e rami (classe D) sono stati circa 700 all’anno. Sia le piante che non hanno vegetato sia quelle abbattute vengono rimesse a dimora a ogni stagione agronomica. Ecco perché il saldo positivo attuale (circa 67mila alberi in più rispetto al 2011) non tiene conto degli interventi che si renderanno necessari nel corso dell’anno. Re.Mi.

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