Dai vaccini ai deodoranti per auto: in Lombardia il conto degli enti pubblici vale 3,7 miliardi

Va tutto online sul portale della centrale di acquisti del Pirellone, Arca, che ha fatto il boom di gare e ora mira a fare concorrenza alla Consip

Il Pirellone

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Milano, 23 gennaio 2014 - Ci sono anche i deodoranti per le auto del Comune di Marone, nel Bresciano. E i sacchetti per i «bisognini» dei cani prenotati dal municipio di Arcene, bassa Bergamasca. È tutto scritto su Sintel: si tratta della piattaforma telematica per svolgere bandi pubblici di Arca, la centrale acquisti di Regione Lombardia. È il grande diario dello shopping della pubblica amministrazione: dalle risme di carta ai vaccini, dalle derrate alimentari per i pasti dell’ospedale San Matteo di Pavia (base d’asta: 29 milioni di euro) alle mense scolastiche di Villasanta, dagli spazzolini da denti per l’azienda ospedaliera della Valtellina ai servizi di call center.

In sostanza, se uno dei 1.187 enti pubblici lombardi iscritti, che vanno dai Comuni alle Camere di commercio, dalle Asl agli ospedali, deve provvedere a un acquisto, chiedere un preventivo, bandire un appalto, può decidere di rivolgersi alla centrale regionale (dal 2014 una società per azioni al 100% nelle mani del Pirellone) e affidarsi al Sintel. Una sorta di maxi-vetrina dove le aziende possono leggere tutto ciò di cui ha bisogno la pubblica amministrazione: siringhe, sedie, scrivanie, software, ingegneri, costruzioni e ristrutturazioni. È finita sul Sintel anche la gara per gli effetti speciali dell’Albero della vita di Expo, che proprio intoppi di sistema avrebbero bloccato. Tuttavia, al netto degli impicci dell’Esposizione universale, Sintel e Arca nel 2014 hanno assistito a un boom delle gare lanciate con la piattaforma: dalle novemila circa del 2013 alle 41.466 dell’anno scorso. In percentuale, più 361%. In volume d’affari sono oltre 3,7 miliardi di euro, 1,8 solo in spesa sanitaria.

Nata nel 2008 come braccio di Lombardia Informatica, trasformata nel 2012 in agenzia e infine in società pubblica nei primi mesi dello scorso anno, Arca è l’unica piattaforma di proprietà di un ente pubblico in Italia oltre a Consip. Ossia la maxi-centrale di acquisto dello Stato, in mano al ministero dell’Economia, a cui Arca vuole fare concorrenza come polo alternativo per le gare. «Alcune regioni medio-piccole, che non intendono costituire una propria centrale, ci hanno detto che vogliono utilizzare la nostra», spiega Massimo Garavaglia, assessore regionale all’Economia.

Sul fronte della legalità, la centrale guidata da Manuela Brusoni, docente dell’università Bocconi, ha sviluppato un sistema di chiavi crittografate per blindare i dati di gara e un elenco fornitori che funge da white list. Tanto che dal 2011, su 53mila procedure aggiudicate, solo 14 sono finite in tribunale per ricorsi. In media, su Arca i bandi si vincono con un ribasso del 10%. Sono circa 370 milioni di euro che rimangono nelle casse pubbliche. Per gettoni, collaborazioni e consulenze la centrale spende 349.000 euro.

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