«Più acqua nel lago Maggiore o l'Expo andrà in secca»

Il parco del Ticino porta in tribunale il ministero dell’Ambiente e chiede un innalzamento del livello del bacino per sopportare quest'estate le necessità dell'Esposizione universale e delle campagne

E’ stato riempito di acqua il canale che circonda l’intera area espositiva di Expo 2015 a Milano

E’ stato riempito di acqua il canale che circonda l’intera area espositiva di Expo 2015 a Milano

Milano, 25 marzo 2015 - La morale è quella della favola classica della cicala e della formica: o si accumulano per tempo le scorte o ci si trova scoperti nel momento del bisogno. Succede dalle parti del lago Maggiore alle prese con il livello delle acque del bacino. Ora si attesta a un metro sullo zero idrometrico (il punto sotto cui scatta l’allerta secca), ma per i vertici del parco del Ticino non basta, visto che al fiume si abbevererà anche la grande macchina dell’Expo. E quando i solleciti al ministero dell’Ambiente sono rimasti lettera morta, l’ente ha trascinato il dicastero in tribunale. Quello delle acque pubbliche di Roma. Oggi è in calendario la prima udienza.

Riannodiamo i fili della storia. Attraverso il sistema delle vie d’acqua nord (al momento, ancora un cantiere) il parco dell’Expo pescherà acqua dal canale Villoresi, che a sua volta la prende dal Ticino. Gli organizzatori dell’evento non devono solo riempire i sei chilometri di fossato che circonda il sito di Rho, ma alimentare anche sistemi di condizionamento e refrigerazione, fontane e giochi d’acqua, per un totale di circa «tre metri cubi al secondo», spiega Alessandro Folli, presidente del Consorzio Villoresi. Tuttavia, il Ticino disseta anche settemila aziende agricole, fino ai Navigli e all’area del consorzio Est Sesia. Quest’estate, insomma, serve più acqua nel fiume.

Ma, spiega il vicepresidente del parco, Luigi Duse «per mantenere il livello di un metro sopra lo zero idrometrico», stabilito da un accordo del 1940 tra Italia e Svizzera, «si sta sprecando acqua senza creare delle scorte». Con il rischio, dietro l’angolo, di una siccità estiva che prosciughi il fiume. A quel punto, i contadini avrebbero la priorità su Expo, ma si può lasciare l’evento universale senz’acqua? «Vorremmo evitare una contrapposizione tra i nostri utenti», auspica Folli. La decisione di innalzare il livello del lago spetta al ministero dell’Ambiente, che potrebbe rinfrescare la sperimentazione dello scorso anno messa in campo con la Svizzera. «Queste decisioni politiche vanno per il lungo – scandisce Duse –. Per questo, nelle more di una decisione definitiva, abbiamo fatto ricorso per una sospensiva». Anche perché ogni giorno passa sono metri cubi di acqua persi.

Secondo il parco Ticino, per dormire sonni tranquilli l’operazione sarebbe dovuta partire già dieci giorni fa. Il parco ha incassato l’appoggio anche del presidente del Consorzio del Ticino (che pure è citato in causa), sempre Alessandro Folli: «Ho scritto e riscritto al ministro (Gian Luca Galletti, ndr), può fare una proroga dall’oggi al domani e poi darsi un anno per la diplomazia». Nel frattempo, però, la palla passa in mano a un giudice.

luca.zorloni@ilgiorno.net

Twitter: @Luke_like

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro