A2a-Lgh, l’Antitrust: rischio monopolio, cedete quote trattamento rifiuti in Lombardia

L’impianto di Montanaso Lombardo sarà venduto, per cinque anni affittati anche gli impianti di Milano, Pavia e forse Brescia

A2A (Ansa)

A2A (Ansa)

Milano, 29 luglio 2016 - A2a deve rinunciare a una fetta del mercato del trattamento dei rifiuti in Lombardia, in cui ha già una posizione di dominio, se vuole concludere le nozze con Lineagroup holding (Lgh). È questa la conclusione a cui è giunta l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), chiamata a dire la sua sull’operazione di integrazione tra la multiutility partecipata dai Comuni di Brescia e Milano e Lgh, che opera nella Bassa lombarda.

Secondo il dossier dell’Antitrust, «nel mercato lombardo del trattamento dei rifiuti indifferenziati, in termini di capacita` sul totale autorizzato», si legge nel documento, «A2a detiene il 57,79% del totale mentre Lgh detiene il 10,17%. Post-merger (integrazione, ndr) la capacita` autorizzata posseduta dall’entita` risultante dall’operazione raggiunge pertanto il 67,97%, mentre i terzi possiedono il 32,03% del mercato». Per l’Authority guidata dal presidente Giovanni Pitruzzella, l’integrazione «amplifica, inoltre, la posizione di vantaggio concorrenziale». Ma soprattutto, si legge nel documento inviato alle parti giovedì, «il potere di mercato che si crea in capo ad A2a ad esito dell’operazione, non solo non e` mitigabile dall’azione disciplinante di terzi, ma e` l’operazione stessa ad essere realizzata proprio con lo scopo, inter alia, di neutralizzare il potenziale ingresso di terzi sul mercato rilevante, come conferma la documentazione interna ad Lgh». Detto in altre parole, l’acquisizione ha come causa, prima che come effetto, il tentativo di chiudere il mercato lombardo del trattamento rifiuti ai concorrenti, tanto che «sarebbe in grado nello scenario post-merger di monopolizzare una parte consistente della domanda lombarda» e «di influenzare negativamente anche il mercato della raccolta».

Per questo, A2a si è impegnata a cedere a un terzo operatore l’impianto di trattamento meccanico-biologico di Montanaso Lombardo, in provincia di Lodi, che tratta circa 30mila-35mila tonnellate di rifiuti ma ha capacità per 75mila, con un’asta a partire dal valore netto contabile dell’asset di 476.229 euro entro cinque mesi dalla chiusura dell’integrazione con Lgh. Se la gara non dovesse andare bene, ad A2a toccherà comunque disfarsi dell’impianto. Ma non finisce qui. La compagnia guidata dal presidente Giovanni Valotti dovrà offrire altre 125mila tonnellate annue di disponibilità di smaltimento, tra impianti meccanico-biologici e termovalorizzazione, per cinque anni nelle strutture di Pavia, Milano e, se necessario, anche Brescia, tramite una seconda gara a tariffe agevolate.

Secondo l’Authority, A2a ci guadagna: cede 200mila tonnellate di capacità annua ma ne acquisisce 272mila dalle dote degli impianti di Cremona e Parona, nel Pavese, di proprietà di Lgh. Tuttavia, le misure messe in campo «sono in grado di compensare l’effetto incrementale derivante dall’acquisizione di Lgh da parte di A2a, in termini di capacita` di trattamento acquisita con l’operazione. Esse, inoltre, risultano idonee a rivitalizzare stimoli concorrenziali potenzialmente provenienti da soggetti terzi nei confronti dell’entita` risultante dall’operazione». Nessun rilievo, al contrario, sulla concentrazione che si verrà a creare nella distribuzione del gas nell’ambito territoriale minimo Brescia 3 con le nuove gare gas, sia perché A2a, con la sua quota del 70% dei punti di riconsegna (pdr), ha già un monopolio di fatto che la quota acquisita da Lgh non sposta granché, sia perché gli altri operatori non hanno mostrato interesse a scendere in campo per quella circoscrizione. E quindi la gara, che arriverà entro la fine del 2017, potrebbe riconsegnare l’area per altri dodici anni alla multiutility di Milano e Brescia. Le nozze per ora sono rimandate al 30 settembre per dare tempo di valutare le altre «condizioni sospensive», tra cui il debito di 29 milioni di euro che Aem Cremona deve alla sua partecipata Lgh. Oggi A2a ha chiuso anche la prima semestrale dell’anno, con ricavi a 2,3 miliardi di euro, in calo di 144 milioni rispetto allo stesso periodo del 2015 per via del ribasso del prezzo dell’energia, ma un margine operativo lordo in recupero a 614 milioni.  

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