Distretto di Trezzo, dalla Città Metropolitana 300mila euro per gli insegnanti di sostegno

Ventinove famiglie di alunni disabili temevano di perdere il servizio

 La scuola è un diritto per tutti, dopo la paura sembra arrivata la soluzione

La scuola è un diritto per tutti, dopo la paura sembra arrivata la soluzione

Trezzo sull'Adda (Milano), 3 ottobre 2015 - Ventinove famiglie  tirano un sospiro di sollievo. I loro ragazzi disabili rischiavano di perdere l’insegnante di sostegno per colpa della spending review. Ma ieri la Città Metropolitana ha assicurato che ci saranno nuove risorse aggiuntive su questo fronte – 300mila euro in più del previsto - «e anche se i soldi non bastano mai in questo campo», i sindaci del Distretto di Trezzo hanno firmato la convenzione con Milano. Dopo aver ottenuto garanzie al rialzo. «Abbiamo anticipato i denari», ricordano i sette Comuni rivieraschi, che saranno rimborsati della prima tranche a fine anno e della seconda la prossima estate. Senza il loro intervento «non si sa come sarebbe andata a finire«, precisano all’unisono gli amministratori di Trezzo, Pozzo, Grezzago, Trezzano, Vaprio, Basiano e Masate. «Quel che ci sta a cuore sono studenti e genitori», hanno detto al plenum distrettuale Vincenzo Rocco di Basiano e Daniele Grattieri di Trezzano Rosa. In gioco il destino di giovanissimi con problemi.

Dieci nella sola Trezzo per un investimento sul sostegno di 38mila euro, sei a Pozzo (27mila euro); cinque fra Basiano e Masate (20mila 500 euro); tre a Trezzano (12mila euro); tre a Grezzago (10mila euro) e infine due a Vaprio (10mila euro). Totale: 117 mila euro che ballavano fino a qualche ora faI denari verranno erogati al Piano di Zona, «la volontà è quella di assicurare standard del servizio in tutto il territorio», spiegano da Palazzo Isimbardi. Ma i Comuni sanno che è quasi impossibile farlo. «La casistica è tale per cui uniformare in un campo così delicato rischia di creare ingiustizie», dice Danilo Villa, sindaco di Trezzo e presidente del Distretto sanitario. Gli amministratori sono stati colpiti nel profondo dalla lettera di una mamma che fa presente il caso della figlia ipovedente. «Non sono previsti aiuti specifici per noi», fa presente con tono garbato. Da qui, l’altro problema. Il sostegno si divise in tre aree: didattico-educativa vera e propria, cioè assistenza in classe, aiuto a chi ha disturbi sensoriali e nei trasporti.

Per ciascun intervento è stata stabilita una cifra: 5mila euro a ragazzo fra i banchi, rimborso a piè di lista per lo scuolabus e 3mila 500 euro per chi ha disturbi visivi o uditivi. «Mentre noi dovremmo puntare a progetti personalizzati», dicono i sindaci. «A conti fatti ogni ragazzo ha a disposizione 5 ore la settimana, poco se si considera la complessità di queste situazioni»«Si può fare meglio, si può fare di più», rincara Villa, che fa notare che il cambio di modalità nell’erogazione dei contributi – da Città metropolitana ai piani di zona – rende i Comuni responsabili in prima persona. «Milano sostiene di voler rendere omogenei i servizi in questo modo, ma così siamo noi a doverci occupare delle famiglie direttamente – ricorda il presidente -. Non possiamo dire a genitori che lottano ogni giorno con difficoltà enormi che non è tutto di nostra competenza. Sarebbe frustrante e credo anche ingiusto».