Trezzo, ritrovato il prezioso dipinto rubato in biblioteca

Scovata nel Torinese la «Marina con faro». Stava per essere rivenduta a collezionista

Una delegazione è partita per il Piemonte per «riconoscere» il dipinto

Una delegazione è partita per il Piemonte per «riconoscere» il dipinto

Trezzo sull'Adda (Milano), 31 marzo 2015 - E' durata quasi cinque anni la caccia ai ladri della "Marina con faro", il prezioso dipinto ottocentesco trafugato dalla biblioteca di Trezzo il 17 agosto 2010 e ritrovato domenica 29 nel Torinese.

A Villafranca, precisamente. In riva all’Adda ci avevano quasi rinunciato a rivedere quella tela con il Vesuvio all’orizzonte - autore incerto, valore di mercato 35mila euro -, quando, quasi per caso, durante controlli, in un casello ferroviario abbandonato, i carabinieri piemontesi si sono imbattuti nella tela. Hanno capito subito che si trattava di un quadro di valore, hanno cercato il proprietario, fino a risalire al Comune del Milanese. Una delegazione capeggiata dall’assessore alla Cultura Italo Mazza è saltata in macchina per il riconoscimento ufficiale. "Abbiamo fatto il viaggio con il cuore in gola, è stata un’emozione indescrivibile". Esplosa del tutto davanti alla tela.

"L’ho guardata, era la nostra", aggiunge l’assessore, forte della conferma offerta da Magda Bettini, direttrice della Quadreria Crivelli, già a capo della biblioteca, che davanti al dipinto è passata per anni, ogni giorno. "Finalmente lo riportiamo a casa". I ladri l’hanno maltrattato: alcune foto testimoniano i danni causati durante il passaggio di mano in mano. I carabinieri sono certi che il quadro stesse per essere ceduto a un ricettatore. Ma adesso tornerà a splendere accanto all’altra marina della galleria, quella "con arco roccioso". Entrambi i dipinti sono citati dagli inventari Crivelli fin dal 1863, senza certezza però sull’identità degli autori, tutti e due sono arrivati nella dimora della storica famiglia milanese, - che ha dato pure un papa alla chiesa, Urbano III - diventata poi sede del Comune. L’opera recuperata, tela di 105 per 145 centimetri, era stata restaurata nel 2002 e ritrae una costruzione piuttosto disordinata sovrastata da una torre cilindrica. Barche da trasporto e qualche figuretta in primo piano, un promontorio che si spinge fino al centro della scena, vascelli alla fonda e il Vesuvio in lontananza. Rubata, senza che nessuno si accorgesse di nulla. "Non riesco a esprimere la mia felicità, il ritorno a casa del nostro quadro è una gioia per tutti i trezzesi - dice il sindaco Danilo Villa -. Ci è voluto tempo, ma abbiamo riavuto il nostro tesoro". Per il rientro effettivo ci vorrà ancora qualche giorno, il tempo necessario per il dissequestro.