Segrate, Boffalora ko: chiesto risarcimento

I tedeschi della Phoenix, titolari del progetto, vogliono 300 milioni di euro

I palazzi del Boffalora

I palazzi del Boffalora

Sefrate (MIlano), 29 novembre 2015 - Scoppia la guerra alla Boffalora, i tedeschi scendono in campo con l’artiglieria pesante. L’annullamento del piano urbanistico di Milano4You finirà in tribunale, la carta più pesante che giocherà la Phoenix sarà una richiesta di risarcimento danni alla Giunta Micheli per 300 milioni di euro «Abbiamo dato mandato ai nostri avvocati di intraprendere tre azioni - spiega Angelo Turi, consulente legale dell’operazione per dei tedeschi -, che partiranno nelle prossime ore. La prima causa sarà un ricorso al Tar contro l’annullamento del progetto e chiederemo ai condomini della Boffalora di partecipare come parte lesa. La seconda riguarderà una richiesta di danni per una cifra che oscillerà tra i 200 e i 300 milioni di euro: ne risponderà l’amministrazione comunale, ma esiste anche una responsabilità individuale di chi ha votato la delibera di annullamento. Ci rivolgeremo, infine, alla Corte dei Conti perché questa vicenda sta creando un danno erariale al Comune. Contiamo di vincere perché la delibera approvata è imbarazzante».Pesanetissima la posizione presa dalle due società entrate nell’affare della Boffalora, la tedesca Phoenix e gli italiani della Red. La bomba è stata lanciata ieri mattina in un’assemblea con le 150 famiglie della Boffalora, da cinque anni in attesa di risolvere il problema dell’allagamento dei primi due palazzi realizzati dalla Vegagest. Il clima era pesante, i residenti sono arrabbiati con il sindaco Paolo Micheli, che ha scelto di non partecipare all’incontro. «La partita è finita - dice Marco Sagnelli, il progettista di Milano4You -: non c’è più tempo per chiedere alla Banca d’Italia la proroga del Fondo Aster, proprietario dell’area. Per avere uno spiraglio, il Comune dovrebbe ritirare la delibera di annullamento e approvare definitivamente il piano urbanistico entro la prossima settimana». Tra i motivi he hanno spinto la Giunta ad annullare il piano, c’era anche la mancanza di certezze sulle fideiussioni e sugli interventi di messa in sicurezza dei palazzi allagati. «La convenzione urbanistica ci obbliga a presentare al Comune una fideiussione di 34 milioni di euro - risponde Sagnelli -, nel testo sono scritti nero su bianco anche gli interventi che faremo sul condominio Boffalora: la costruzione delle autorimesse, lo spostamento dei quadri elettrici per proteggerli dagli allagamenti e l’allacciamento alla centrale di cogenerazione».