La volontaria morì in servizio. L'autista dell'ambulanza dovrà risarcire i figli

Oltre 800mila euro agli eredi di Katia Cocchi di Massimiliano Saggese

Un'aula di tribunale

Un'aula di tribunale

Segrate, 22 agosto 2014 - «Una vita umana non ha prezzo». È il commento del responsabile dell’associazione volontaria di pubblica assistenza di Buccinasco che gestisce la Croce Blu, Luigi Milani, all’indomani della sentenza che ha visto confermare la condanna del sodalizio e dell’autista dell’ambulanza; dovranno risarcire con oltre 800mila euro i familiari di Katia Cocchi, 45 anni, di Segrate, volontaria morta in un incidente stradale nel quale venne coinvolta l’autolettiga sulla quale prestava servizio. «Quel giorno ero di turno ed è una data che non scorderò mai — ricorda —. Siamo stati vicini alla famiglia della volontaria che ha perso la vita e recentemente abbiamo sentito i figli. Questa sentenza conferma quanto era stato già stabilito dal tribunale in fase processuale». La decisione di confermare il risarcimento di 800mila euro è stata presa dal giudice Adriana Cassano Cicuto, della dodicesima sezione del Tribunale civile di Milano, che ha accolto la richiesta della madre e dei due figli della donna deceduta.  L’autista dell’ambulanza, l’associazione che gestisce la Croce Blu e la compagnia di assicurazione Itos Mutua che assiste il sodalizio dovranno pagare 300mila euro a ciascuno dei due figli, Ivan e Jari, e 220mila euro alla madre Luigina. A carico dei condannati anche le spese di giustizia fissate in complessivi 67.566 euro. L’incidente risale al 2011. L’ambulanza sulla quale viaggiava la volontaria segratese, condotta da un collega volontario di 46 anni, giunta in prossimità dello svincolo che raccorda gli ingressi al polo fieristico di Rho-Pero con la tangenziale Ovest tamponò violentemente un autotreno. L’autista dopo una curva si era trovato davanti il pesante automezzo e, nonostante il tentativo di frenata, l’ambulanza andò a sbattere contro il cassone.  Un impatto tremendo, tanto che la cabina dell’autolettiga rimase incastrata sotto il Tir, intrappolando i due volontari. I vigili del fuoco tagliarono le lamiere con le cesoie per liberarli, consentendo a medici e paramedici di intervenire. Katia Cocchi, nonostante le cure prestate dal medico rianimatore intervenuto sul posto, morì mentre veniva trasportata all’ospedale Sacco. L’autista finì invece ricoverato in prognosi riservata per fratture a entrambe le gambe. 

massimiliano.saggese@ilgiorno.net