Pioltello, reti anti-calcinacci trasformate in discarica

Smontate le protezioni installate dieci anni fa al civico 3 di via Cimarosa. Trovato ogni genere di spazzatura, dagli avanzi di cibo alle porte di Patrizia Tossi

I rifiuti che erano intrappolati nelle reti

I rifiuti che erano intrappolati nelle reti

Pioltello, 23 ottobre 2014 - Sporcizia, bottiglie di vetro, assi di legno e perfino un passeggino per bambini. È uscito di tutto dalle reti anti-calcinacci del civico 3 di via Cimarosa, montate nel 2004 per arginare il pericolo di crollo della facciata di un palazzo e poi diventate un ricettacolo di pattume lanciato dalle finestre del condominio. Una situazione di degrado insostenibile per tutto il quartiere.

Nei giorni scorsi il Comune ha autorizzato la rimozione delle reti e, così, ieri mattina una squadra di operai è entrata in azione smontando le strutture e ripulendo la sporcizia accumulata negli anni. «Abbiamo fatto valutare la sicurezza dello stabile da un perito - spiega il sindaco Cristina Carrer - che ha escluso la pericolosità della facciata. Non esistono problemi tecnici che giustifichino un tale degrado, le reti sono uno scempio al quale ho voluto dare un taglio». Dieci anni fa, il Comune aveva fatto montare le reti per tamponare possibili crolli di calcinacci a danno dei passanti. Gli inquilini hanno però iniziato a gettare ogni genere di spazzatura dalle finestre, creando problemi igienici-sanitari e costringendo il condominio a intervenire con una costosa pulizia annuale.

«Le reti di fatto sono divenute, sin da subito, ricettacolo di qualsiasi tipo di spazzatura - continua Cristina Carrer -: da avanzi di cibo a oggetti più ingombranti, tutto tranne calcinacci, creando seri problemi di igiene. Inoltre, le reti gravavano su diverse attività commerciali, alcune delle quali alimentari. Abbiamo ereditato una situazione insostenibile e non più tollerabile». Sotto i cumuli di pattume, lungo via Mozart sono rimasti per anni i banchi di frutta e verdura dei negozi di alimentari del quartiere, con il rischio di diffondere malattie. In molti punti, infatti, le reti erano rotte e spesso la pattumiera cadeva sui marciapiedi.

«Quello delle delle reti di Cimarosa 3 non è semplicemente un problema di igiene pubblica o di decoro urbano - aggiunge il vicesindaco, Luca Agnelli - è questione di umana dignità. Quelle reti erano un insulto ai residenti del condominio, al quartiere, alla città intera. Ora le regole del vivere civile sono state ripristinate e intendiamo continuare a farle rispettare con mano ferma». Negli anni, in quelle reti, si è depositato di tutto. «Una volta abbiamo trovato anche una porta - racconta l’amministratore del condominio, Sebastiano Galeone -. Le reti erano state montate perché a quei tempi il condominio non aveva le risorse per rimettere in sicurezza la facciata, però da quando mi occupo di questo stabile in quelle reti non sono mai caduti calcinacci. Il perito ha escluso la pericolosità, non ha senso continuare a tollerare tutto questo degrado».